Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. III. - I SETTE RE Di ROMA.
      rallelisnio fra la storia romana ed ateniese abbia fatto sì clic la cronologia ufficiale finisca per assegnare questo avvenimento nell'anno medesimo in cui i Pisistratidi vennero espulsi da Atene (510 a. C.); vale a dire nell'anno medesimo in cui Sibari, secondo calcoli che non hanno valore assoluto, venne in mano dei Crotoniati, per effetto di una guerra suscitata bensì da mali pnblici, ma a cui non sarebbe stata estranea una storia di amore. (') E v'è certo una corrispondenza rispetto alla cronologia come nei fatti in se, tra la storia degli amori e della morte di Aristodemo di Cuina e la leggenda di Tarquinio, che nella reggia di costui, stando a notizie di nessun valore, avrebbe trovato ospitalità, e a Cuma sarebbe morto. (*) Quest'ultimo racconto tradisco origini o cuniane od ita-liote in genere. La nascita di Romolo, era di già raccontata da Diocle, l'episodio di Tarpeia da Antigono, l'arrivo di Demarato, la monetazione di Servio ed in complesso i fatti più notevoli della storia dei re, sulla scorta degli scrittori greci erano già stati accolti dai più vetusti annali romani. In molti casi però non siamo in grado di determinare l'età di tali infiltrazioni, e di stabilire se queste fossero opera di uno scrittore greco del IV o del III secolo, ovvero se abbiano una imitazione di età posteriore. Da Antigono a Zeno-doto di Trezene, da Sileno di Calacte a Buta, il contemporaneo di Catone il Minore, vi fu una continua sovrapposizione di aneddoti e di invenzioni, che nel maggior numero dei casi lo stato lacero della tradizione non permette piìi di distinguere. (s)
      (l) Fra i compagni di Dorieo, clie aiuta i Crotoniati, v'era il crotoniata Filippo, che non aveva ottenuto come sposa la liglia di Teli3, tiranno di Sibari, Herodot. V, 47.
      (') V. al cap. sg.
      (*) Il noto aneddoto del capo di Olo vulcentano non parrebbe essere imitazione di un aneddoto forestiero. Ogni città italica doveva celebrare simili miti, strettamente connessi con la religione locale. Il mito dell'etrusco Tages è indigeno al pari di quello dell'attico Erecteo. Ad ogni modo, qualora si voglia credere che esso fosse stato narrato ad imitazione di quello ben noto relativo alla fondazione di Cartagine. Iust. XVIII, 5, 10, è naturale il sospetto che non sia penetrato per altre vie che per quella di Timeo, che la fondazione di Cartagine poneva nello stesso anno in cui era sorta Roma.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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