Storia di Roma di Ettore Pais
ELEMENTI POETICI NELLA STORIA DEI RE.
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Le ragioni di tutto ciò, come già accennammo, (l) sono varie. In parte è necessario pensare agli scrittori greci ed agli annalisti posteriori a Fabio Pittore ed a Ciucio Alimento, i quali le singole gesta dei re pretendevano narrare non solo difFusamente, ma. con una falsa esattezza anche rispetto all'anno ed al mese, (-) e occorre pure pensare alla efficacia che esercitarono poeti come Nevio, Ennio ed Accio. Vedemmo nel capitolo precedente come gli antichi avessero già notato il carattere tragico della storia di Romolo e Uomo e come anche Nevio avesse scritto una tragedia intitolata dal nome del primo re romano. (*) Anche a proposito della morte di Servio, Livio faceva osservazioni analoghe; (4) e può ben darsi che le tragiche avventure, che si dicevano avvenute a codesto re, le scene della fuga di lui dal Foro, della sua uccisione, del carro di Tullia che calpesta il cadavere paterno, scene che sono tutte esposte con così vivi colori dallo storico romano, derivino da un dramma. Ennio, che raccontava il ratto delle Sabine e la pace conchiusa in grazia di costoro, in più di un caso fu la fonte di quei particolari e di quelle situazioni che rendono poetica la storia dei re. (5) La storiografia romana, o meglio la leggenda dei re, erano però adulte allorquando Ennio componeva i suoi versi; ed egli, che se stesso celebrava qua! discendente dal messapico Nettuno e reputava avere il cuore di Omero, non trovava ormai modo di attribuire gesta cotanto antiche ai suoi amici Cornell, Cecili, Eli, ed agli antenati di quel Fulvio No-biliore che illustrava con il dramma intitolato dalla presa di Am-
(') V. ca,>. I, p. 41.
(*) Cosi si pretendeva, ad es.t che le feste delle Robigalia Numa avesse istituite l'undicesimo anno del suo regno, Plin. XII. XVIII, 285. Tarquinio Prisco, secondo Gellio, sarebbe giunto a Roma nel primo anno del regno di Anco, secondo Licinio Macro nell'ottavo, Dion. Hal. IV, G. Del resto si cercava di essere ancora più precisi allorché si fissava il mese ed il giorno del ratto delle Sabine, anzi della fondazione di Roma. Non era del resto difficile trovare queste date, «lacchè assai spesso erano tolte da quelle delle annue ricorrenze di feste.
C) V. s. p. 229.
(*) Ltv. 1,46,3 * tulit enini et Romana regia sceleris tragici exeniplnm „.
(5) Rimando alle preghiere che egli fa fare ad Ersilia apd Non. 120, 1, ed ai lamenti fatti per la morte di Romolo, apd. Cic. d.r.p. I, 41, 64.
Pais, Storia di Roma. Voi. i. 26
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (424/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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