Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAI». III. - I SETTE HE DI ROMA.
      I primi ro assegnano terre e denaro ai poveri, fanno ad essi frequenti elargizioni di grano. (') Tarquinio Prisco si appoggia sulle minori genti, ossia sui pretesi capostipiti di quelle famiglie plebee che con tale artificio si arrogavano un falso patriciato. Servio Tullio è l'autore dei comizi centuriati e delle tribù, e, secondo alcuni, anche della riforma democratica dei comizi, in cui si teneva conto delle tribù. Egli è addirittura il re della plebe, perciò da Orazio il suo regno è giustamente detto ignobile. (-')
      Gli storici patrici come Fabio Pittore non potevano fare a meno di non discorrere del regno popolare di Servio Tullio e delle famiglie plebee o d'indole popolare, di cui nell'età regia vengono glorificate le gesta. Ciò, oltre al trionfo delle genti e della storiografia plebea, indica forse che la storia dei re ò meno antica di quella del primo secolo della repubblica. Anche per quest'ultimo periodo le fonti plebee riuscirono ad alterare più o meno profondamente i racconti meno recenti. Ma dopo tutto, come vedremo nei capitoli seguenti, si serbò almeno qualche ricordo delle gesta autentiche del patriciato romano. Le gesta patricie, ossia le più vetuste, non risalivano oltre al principio del secolo V. Si mirava a raggiungere un'età più antica; diventava quindi necessario favoleggiare intorno alle imprese dei re, gli eponimi dei colli romani. Ciò era tanto più ovvio in quanto la stessa religione degli antichi suggeriva loro il modo di riconnettere con gli dei le proprie origini. Così avevano già pensato i Greci, che ancora al tempo di Ecateo credevano generalmente che di ogni " genos „ il fondatore fosse un dio; e così pensavano più tardi le stirpi germaniche quando incominciarono a narrare le loro imprese. (3)
      (') Questa tendenza, che traspare assai chiaramente nel corso delle narrazioni di Livio o di Dionisio, era accentuata nella fonte del Cronografo dell'anno 354.
      (J) Horat. sat. I, 6, 9.
      (3) Questo concetto, rispetto alla più antica storia romana è espresso chiaramente da Livio, 1, proef. 7, ove con la sua bella prosa dice: * datur haec venia anti


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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