Storia di Roma di Ettore Pais

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      TENDENZE POLITICHE NELLA STORIA DEI RE.
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      Il carattere recente della storiografia romana, il pieno trionfo del partito popolare ci spiega forse perchč si sia perduto, in parte, il racconto delle gesta di quel re che fu progenitore dei Fabi, perchč sul Celio e sull'Aventino anziché i re omonimi troviamo Anco Marcio e Tulio Ostilio ovvero Servio Tullio, e perchč infine, non ostante le proteste di coloro i quali in fondo conoscevano il carattere divino di lunius, si osasse asserire che il liberatore del popolo romano era stato l'antenato dei plebei Iunė. In breve, tutta quanta la pretesa storia dei re ci avverte che la nobiltā plebea non appena riuscė ad afferrare il potere politico e le supreme cariche religiose spiegō nel campo delle pretese storiche e letterarie, quell'ardire e quella baldanza che avevano diretto il braccio e la parola dei suoi capi nelle lotte contro i nemici di Koma e nelle interne contese nel Foro. Materia storica ed autentica per esse non esisteva; ma non c'era da scoraggiarsi cosė presto e per cosė poco. Le gesta degli avi vennero duplicate ed anticipate nel tempo. La storia degli dei nazionali come di quelli conquistati, i monumenti, le sacre leggende, ripetute dai sacerdoti ai fedeli nei vestiboli dei templi, sia dei pių vetusti come dei pių recenti, edificati dai Fabi o dai Papiri, offrivano materiale pių che abbondante. Le sacre cerimonie che si compievano nelle Carmentalia, nelle Matronalia, il dė delle Quirinalia, delle Pa-rilia, delle Brumalia, del Kegifugio, del Poplifugio, porgevano modo di narrare con apparenza storica l'origine di tali feste, non pių riferite ai tempi di Ercole e di Fauno, di Evandro e di Enea, ma, a seconda degli autori, attribuite a Komolo, a Tarquinio o all'etā di Camillo e dell'invasione gallica. Le cerimonie ed i riti, che non erano nemmeno essi disgiunti dagli atti dei magistrati civili, diventarono pure materia di storia; ed a tutte le istituzioni e riforme politiche si dette origine antica conveniente al popolo diventato supremo legislatore d'Italia e poi del mondo civile. L'esame attento e spassionato delle notizie forniteci dalla tradizione dimostra che anche dal lato giuridico e costituzionale il popolo romano 11011 si sottrasse a quelle leggi naturali, secondo cui, dovunque, le grandi riforme avvengono o per effetto di rivoluzioni o per lo meno di continui e mutabili compromessi. E se da un lato tendenze di partito


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi pių antichi alla fine delle guerre puniche




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