Storia di Roma di Ettore Pais

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      CORIOLÀNO MUOVE CONTRO ROMA.
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      Veturia sua madre e la moglie Volumnia, tenendo a mano i due figli, lasciati dall'esule a Roma, per ispirazione propria o per consiglio di Valeria, la sorella del Poblicola, come dicevano gli storici di codesta famiglia, seguita da altre matrone, decidono di andare esse stesse nel campo nemico, e di muovere a pietà il duro animo di Coriolàno, ed il pianto delle donne, ma soprattutto la vista della madre e le nobili parole pronunciate da costei, che sdegnosa si sottrae all'amplesso del figlio, piegano finalmente il fiero esule, che dà ordine ai suoi compagni di arme di tornare addietro. Coriolàno ritornò fra i Volsci. 11 più antico narratore romano delle patrie gesta, diceva che fra costoro sarebbe invecchiato, che l'avrebbero anzi udito lamentarsi dell'esilio, reso più grave a lui diventato vecchio. Le versioni più recenti raccontavano in modo teatrale la miseranda fine di lui, spento per opera degli alleati traditi. (l) La memoria di Coriolàno rimase viva non meno fra i nemici che fra iisse supplices ad castra hostium traditimi est cet r. Livio abbrevia come Plutarco, Coriol. 32sq., il quale, sebbene abbia presente Dionisio da lui citato, conip. Ale. et Cor. 2, parla dell'ambasceria sacerdotale, ma non dice nulla intorno ad una seconda comparsa di Coriolàno. Rispetto poi all'ambasceria delle donne, Livio lia presenti diverse tradizioni dove dice " ib pnblicum consilium an muliebris timor fuerit parum invenio „; ma è probabile che Livio non voglia dire che non trovò narrato a chi fosse venuto in mente di inviar tale ambasceria, ma che indichi solo la difficoltà di scoprire il vero. Valerio Anziate, da lui citato in questo libro, secondo ogni probabilità, riferiva la versione nota a Dion. Hal. VIII, 39, cfr. Plut. Coriol. 33, secondo la quale tale ispirazione venne a Valeria la sorella del Poblicola; ma ad ogni modo, la riferisse o no l'Anziate, questa versione non poteva essere ignota a Livio. L'arrivo di Coriolàno davanti alle mura di Roma, fu del resto duplicato per ragione di carattere cronologico. Sul che ritorneremo a discorrere.
      (') Liv. II, 40, 10: " abductis deinde legionibns ex agro Romano invidia rei oppressum, perisse tradunt alii alio leto. apud Fabiuin longe antiquissimum au-torem usque ad seneetntem vixisse eundein invenio; refert certe liane saepe euni exacta aetate usurpasse vocem: multo miserius seni exilium esse Dionisio, VIII, 58 sq. riferisce solo la versione secondo la quale Coriolàno fu ucciso dai Volsci. I)a Cickronk, Brut. 10, 41, apprendiamo che Pomponio Attico si opponeva alla tradizione che raccontava come Coriolàno si fosse ucciso e che tale versione era sorta per rendere sempre più somigliante l'eroe romano al greco Temistocle (cfr. ad Att. IX, 10, 3). Plutarco, Coriol. 39, segue in ciò la versione accettata da Dionisio.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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