Storia di Roma di Ettore Pais
LA STORIA DI SPURIO CASSIO.
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venuto dalla Sicilia. I patrici fecero credere Spurio Cassio mirasse con ciò a diventare re, e spirato ranno delia magistratura, fu accusato. Le versioni intorno a questo processo erano varie. Secondo taluni lo stesso padre di lui, valendosi della patria potestà, novello Bruto, uccise il figlio; secondo altri fu chiamato in giudizio dai questori K. Fabio e L. Valerio. Dove era la sua casa sulle Carine fu eretto il tempio della dea Tellus, e con il prodotto dei suoi beni confiscati, o meglio del suo peculio, fu fatta una statua a Cerere. (l) Si *
(') Il punto più controverso è la fine di Cassio. Cicerone, d. r. p. 11, 35, 60, dice che lo accusò il questore, e che il padre di lui saputolo colpevole * cedente populo morte mactavit „. Cicerone, de domo. 38, 101, dice inoltre, che dove era la sua casa venne eretto il tempio della Tellus. Diodoro Siculo, XI, 37 (a. 479 a. C. = 485 a. C. = 269 a. u. c. Varr.) dice solo che Spurio Cassio consolare sospetto di affettare la tirannide venne ucciso. Livio, II, 41, 10, ha: * ubi pri-mum magistrati! abiit, damnatum necatumque constat. sunt qui patreni auctorem eius supplicii ferant: eum cognita domi causa verberasse ac necasse pecnliumque fìlli Cereri consecravisse; signnm inde factum esse et inscriptum „ ex Cassia fa-milia datimi. u inverno apud quosdam, idque propins fulem est, a quaestoribus Kaesone Fabio e L. Valerio dicm dictam perdnellionis, dainnatumque populi indicio. dirutas publice aedes. ea est area ante Telluris aedem „. Il cronista Calpurnio Pisone citato da Plinio, XII. XXXIV, 30, racconta ben diversamente uno di questi particolari, dacché dice che nel 158 a. C. venne fusa per ordine dei censori la statua che presso il tempio della dea Tellus aveva a so stesso posta Spurio Cassio 45 qui regnimi adfectaverat Da questo stesso annalista deriva, secondo ogni verosimiglianza, anche la notizia serbata poco prima da Plinio. XXXIV, 15 (Pisone è citato anche al § 14): " Romae simulacrum ex aere factum Cereri pri-nium reperio ex peculio Spuri Cassi quem regnum adfectantem pater ipsius interemit „. Dionisio nel suo diffusissimo racconto, dopo aver detto che condannato dal popolo Cassio fu gettato dalla rupe Tarpeia per opera dei questori, Vili, 78, crede, contro il suo costume, di non dover passare sotto silenzio la versione diversa, sebbene egli non la creda la più probabile. L'inclemenza di Bruto verso i figli, la nota storia di Manlio gli fanno apparire non interamente destituita di verosimiglianza la tradizione secondo cui Cassio fu ucciso dal padre. Ma come poteva, egli osserva, distruggersi la casa di Cassio e dei suoi beni farsi statue agli dei, qualora il padre fosse stato nello stesso tempo accusatore, giudice punitore del figlio? Egli ricorda che i figli non avevano alcun diritto sui beni, vivente il padre. Fra le varie indicazioni fornite da Dionisio, l. c. 79, v'è quella che il tempio della Tellus, situato dietro l'area dove era stata la casa di Cassio, pone nelle Carine ed invece di una statua dedicata a Cerere, come dicono Livio e Plinio l. c., ricorda diverse statue. Di giudizio pubblico parla pure Valerio Massimo, VI, 3, 1, il quale qui accenna al tempio della Tellus e altrove invece, V, 8, 2, parla del giudizio privato fatto dal padre con il consi-
Pais, Storia di Roma. Voi. I. 28
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (456/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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