Storia di Roma di Ettore Pais
SICCIO, VERGINI A E LA CADUTA DEL DECEMVIRATO. 451
ceniviro, e giunge l'indomani nel Foro. Ma invano, perchè alle sue ragioni, Appio, immemore di ogni diritto, reso pazzo dal suo furente amore, decreta che Virginia venga consegnata a C. Claudio. Il padre ottiene come ultima concessione di parlare ancora una volta con la giovinetta, la trae al vicino macello e quivi, presso la statua di Venere Cloacina, preso 1111 coltello, dichiarando di vendicare come può la libertà di sua figlia, glielo immerge nel seno. (')
A questo punto, come dopo il suicidio di Lucrezia, scoppia la rivoluzione. I senatori Valerio ed Orazio si pongono arditamente fra i popolani. Nasce una zuffa atroce, si infrangono i fasci dei littori; Appio si vede minacciato della vita e copertosi il capo fugge dal Foro. Virginio corre intanto nel campo, che era sul monte Vecilio; l'esercito fa propria la causa di lui, muove alla volta di Koma e minaccioso occupa l'Aventino. Invano il senato invia ad esso ambasciatori ; dichiara esser disposto a trattare solo con Valerio e Orazio e crea dieci tribuni militari. I/altro esercito, che era accampato contro i Sabini, sollevato da Icilio e da Xumitorio imita i compagni; entra per la porta Collina, occupa anche esso l'Aventino, crea del pari dieci tribuni militari. 1 due eserciti riuniti, per consiglio di M. Duillio, un antico tribuno della plebe, abbandonano quindi il colle Aventino e si recano insieme sul monte Sacro, dove aveva avuto luogo la prima secessione. 11 senato invia ad essi Valerio ed Orazio, e finalmente da un senato consulto i decemviri sono obbligati a dimettersi e Q. Furio pontefice massimo, altri dicevano li. Papirio, crea daccapo i tribuni della plebe. Un decreto di amnistia assicura la plebe e l'esercito che non si procederà contro chi abbia avuto parte nella rivoluzione. Dopo di che i due eserciti abbandonano il monte Sacro, ritornano sull'Aventino, e quivi nei comizi il pontefice massimo crea tribuni L. Verginio, L. Icilio, P. Numitorio, C. Sicinio (1111 discendente di quel Sicinio che aveva avuto parte cos'i impor-
{l) Il padre di Vergiuia è detto Decimo da Cickkonk, d. r. p. Il, 36, 68, che altrove, de fin. II, 20, 66, lo chiama Lucio secondo la versione comune, v. Cic. d. r. p. Il, 37, 63; Dion. XII, 24. Liv. Ili, 44 sqq. Dion. Hal. XI, 28 sqq. La storia di Vergiuia, e più ancora la successiva rivoluzione, è narrata con relativa estensione anche da Zonaka, VII, 18.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (474/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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