Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. IV. - DALLA CACCIATA DEI HE ETC.
      mente cine nuove proposte: primieramente clic i matrimoni fra patrici e plebei fossero legali, in secondo luogo che uno dei consoli potesse essere scelto fra i plebei, (') I patrici erano più clic mai alieni dal fare tali concessioni; ma gli Equi ed i Volsci minacciavano al solito, ed i tribuni, con impedir le leve e non permettere ai consoli di radunare il popolo, li obbligarono a discutere ed a prendere in considerazione le nuove richieste plebee. Si venne ad una transazione; in sedute private tenute da vari senatori, alle quali i Valeri egli Orazi si sarebbero bene guardati dall'intervenire, fu convenuto di cedere interamente rispetto ai matrimoni; in quanto al consolato, dacché ragioni sacre vietavano profanare un ufficio che non poteva essere tenuto clic da gente di sangue patricio, fu stabilito che in luogo di consoli si nominasse ogni anno un certo numero di tribuni militari aventi la podestà consolare e che questi potessero essere scolii fra patrici e plebei. (') Livio tuttavia dichiara che secondo altre versioni alla creazione dei tribuni militari non si venne già in seguito alle contese fra i due ordini tli cittadini, ma perchè le molte guerre che Koma doveva sostenere contro i vari popoli vicini rendevano necessaria la creazione di diversi duci. (3) Nell'anno 444 a. C. avrebbe dovuto andare in vigore la nuova costituzione; ma i tre tribuni militari A. Sempronio, L. Atilio, T. Clelio, non essendo stati creati secondo le retto norme augurali, dovettero dimettersi, sicché si procedette alla nomina dei due consoli L. Papirio Mugliano e
      (') 11 magnifico discorso che Livio, IV, 3 sq., fa pronunciare in questa circostanza a Cannleio, fu imitato e talora riprodotto alla lettera dall'imperatore Claudio nell'orazione intorno agli onori da concedersi ai Halli. Tac. ami. XI, 24.
      Il che non sorprende, perchè sappiamo che Claudio fu esortato a scrivere istorie da Livio, Sukt. Cintai. 41.
      (s) Liv. IV, 1-7. Dion. Hal. XI, 53-61. Zonak. VII, 19. Da Dionisio apprendiamo che il tribuno della plebe, il quale si opponeva alla rogazioue di Cannleio appoggiata dagli altri otto colleghi, era C. Furnio.
      (3) Liv. IV, 7, 2: * suut qui propter ad ie et uni Aequorum Volscoriimque bello et Ai dentimi] defeci ioni Veiens belimi», quia duo consules obire tot simili bella nequirent, tribunos militimi tres creatos dicant siue meutione promulgatae legis de cousulibus creandis ex plebe, et imperio et insignibus consularibus usos ...


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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