Storia di Roma di Ettore Pais

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      significato del mito DI bruto, DI orazio e DI clelia. 479
      quanto già osservammo a proposito della cacciata dei Tarquini. Esse ci confermerebbero nella persuasione che il racconto della caduta dei re, collegato con la dedica del tempio di Giove Capitolino, che si tinge consacrato nel primo anno della libertà, e che si fa quindi tanto antico rispetto al culto quanto la repubblica stessa, esponga sotto falsa veste storica alcune di quelle sacre leggende che traevano vita dai riti, con cui si onoravano i numi più cospicui della gente romana.
      11 culto di Vulcano o del Sole, e la statua sul Volcanale sacra a questa divinità sono il fondamento delle leggende degli Orazi; il culto e la statua di un'altra dea spiegano alla loro volta il mito di Clelia. È stato più volte notato che con la bella leggenda relativa all'ardire di questa giovinetta va messo in rapporto il nome di Venere Cloacina; (') ed ò notevole, che la fonte di Plutarco asserisca che Clelia passò a nuoto il Tevere dove questo assume la forma lunare, il che vuol dire proprio là dove era la foce della Cloaca Massima. Sappiamo che anche presso la Cloaca, ma sul Foro, si trovava la statua di Venere Cloacina; (:1) parrebbe quindi naturale pensare che tale statua rappresentasse pure la giovinetta Clelia. Ma contro una tale identificazione si oppongono molte difficoltà. In primo luogo ci è detto che Clelia era figurata a cavallo; ora nessun dato ci autorizza a supporre che fosse equestre la nota statua di Venere Cloacina; considerando anzi che era simbolo dei casti e pudiehi matrimoni. (4) dovremmo pensare che la dea fosse espressa sotto
      (') Cfr. Schwkqlfr, roem. GeschiclUe, II, p. 186, il quale però non tiene conto delle difficoltà topografiche. Con apparenza di probabilità e«li identifica questa divinità con la Venere Equestre che secondo una versione, v. Suida s. v. Wppo8i"r(, cfr. Skrv. ad Aen. I, 720, era stata cos'i rappresentata da Enea.
      (*) Plut. Popi. 19. Le parole ivd-y. dyj i^vos'.Sr^ xt; c/jbj zspiJìà/.Xouaa xòv ìwxajièv si adattano o alla costa di fronte al luogo dove era il Tareutuin e P "ara Ditis, „ ovvero dove era il ponte Sublicio. La difesa di questo ponte per opera di Orazio Coclite ci mostra che il campo di Porsenna va cercato nella regione posta di fronte a quest'ultima isola dalla forma semi-lunare
      (*) Plaut. Cure. IV, 1, 9. Liv. HI, 48, 5. Plin. MI. XV, 119; cfr. lo monete dei Mussidì, Babrlon, op. cit. II, p. 243, che se anche non ci determinano la forma della statua, non depongono a favore dell'ipotesi che fosse equestre.
      (4) Plin. XH. XV, 119 sqq.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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