Storia di Roma di Ettore Pais
48Scap. iv. - dal Fi a cacciata dei ue etc.
inente riconnessa con i sacerdozi propri a codesta gente, esercitati sulla sponda sinistra del Tevere, ossia con i ludi Tarentini e le relative feste secolari. Il concetto di una donna abile nell'addestrare i cavalli, ed a cui potesse darsi in dono un destriero, è ben diverso da quello clic della donzella aveva il Romano antico. A Sparta, dove alle donne si dava una educazione più libera di quella che fosse concessa alle fanciulle di altri popoli, destava la pubblica attenzione come una novità Cinisca la figlia di Archidamo, che solo verso il 380 a. C. avrebbe preso a maneggiare destrieri. (l) Ma non v'è nulla di strano che come i Volsci tributavano un culto a Camilla, la forte virago, la cui leggenda veniva narrata ad imitazione di quella della tessalica Arpalice, cosi i Romani, fra i quali v'era anche il culto della Afrodite Equestre, esprimessero a cavallo una delle ninfe o delle dee che si supponeva abitassero le onde del Tevere. Ad ogni modo una o più statue favorirono la credenza che Roma fosse stata illustrata da una nobile donzella, così come una statua di età romana fece sorgere la leggenda che Pisa fosse stata liberata dagli Arabi per opera di Cinzica dei Sismondi, una eroina interamente fantastica, che personifica il nome del quartiere dove si indicava e si indica tuttora l'effigie marmorea di lei.
Assai più difficile è interpretare il mito di Muzio Scevola tanto più che noi conosciamo soltanto una e tutto al più due delle varie forme di esso. (*) Ignoriamo anzi se la versione precipua, che a noi è giunta, ci presenti, in parte almeno, i tratti della redazione più antica. Certo questo mito nel modo con cui ci ò raccontato stuona con quella intenzione morale, che traspare assai chiaramente in tante altre leggende romane. Tra le molte e cospicue virtù di questo popolo, sebbene anche esse siano state oggetto di lodi esagerate e di vanterie patrioticlie, vanno menzionate in primo luogo il valore personale e quella lealtà che sempre l'accompagna, e tutti
(') Paus. Ili, 81; cfr. Foerster, die Sier/cr in den ohjmpischen Spielen (Zwickan, 1891), p. 24.
(2) Ciò appare chiaramente dalla esplicita dichiarazione di Plutarco, Vopl. 17: cìpyjxai jiiv Ozò noXX&v y.ai Sia^ópcog.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (505/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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