Storia di Roma di Ettore Pais
valore della leggenda del publicola.
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è così poco sicuro, notiamo come da tutto quanto abbiam sin qui detto emerga il sospetto che Mucio Scevola, al pari dei re di Roma, di Orazio Coclite, di Bruto sia un essere di natura mitica e divina; e ad una analoga conclusione si giunge esaminando le gesta di Valerio Publicola.
Non ci induceremo infatti a dimostrare che non merita fedew
quanto si narra intorno alla parte che il Publicola ebbe nello scoprire la congiura degli Aquili, dei Vitelli, e degli Iuni. Evidentemente in questo come in cento altri casi, le memorie dei Valeri tentavano di renderne sempre più cospicue le proprie glorie con l'appropriarsi almeno in parte quelle gesta che da tradizioni piii antiche e diffuse si dicevano compiute da persone appartenenti ad altre stirpi. Accanto a Clelia abbiamo una Valeria, accanto al primo dittatore Tito Larcio un dittatore Valerio, il quale a Menenio Agrippa toglieva il vanto di aver pacificatala plebe; una Valeria e non la ben nota Veturia avrebbe pensato ad intenerire con l'ambasceria delle matrone il cuor di Coriolano; e nel corso di quest'opera vedremo come anche più tardi, senza nessuna buona ragione, si metta in campo qualche altro Valerio. Non insisteremo nemmeno nel mostrar falso quanto si narra circa i provvedimenti presi dal Publicola contro Porsenna, dacché gli stessi fatti vediamo attribuiti ai consoli che nel 477 combattono contro i Veienti. Notiamo invece come la legge popolare sulla provocazione attribuita al Poblicola non sia che la duplicazione di quella che dopo la cacciata dei decemviri promulga il suo nipote Valerio, o per meglio dire della legge Valeria del 300 a. C. (') Così il particolare intorno al malcontento creato dal sospetto che egli, essendo morto Bruto, mirasse a governare da solo, e quello relativo alla concessione ai cittadini fatta dal Publicola di aspirare al consolato, ricompaiono nella rogazione del tribuno Duillio il quale, nel 449, caduti i decemviri, mostra di temere che il console Valerio Publicola aspiri a rimanere in carica. (*) I provvedimenti presi a favore della plebe nel 508, solle-
(') Liv. Ili, 55; X, 9. (') Liv. III, 69.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (512/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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