Storia di Roma di Ettore Pais
48Scap. iv. - dal Fi a cacciata dei ue etc.
storiche. Essi sono divinità discese alla condizione di quegli eroi, che ancora in tarda età venivano onorati dai Romani come semidei e propagatori del loro impero. (') E dopo tutto è lecito esporre il sospetto che Porsenna, sia egli stato o no giustamente identicato con il re di Chiusi, anziché con quello di Volsini che sapeva evocare i morti, o con un omonimo re di Veio, debba del pari essere giudicato un personaggio divino come il mitico Mesenzio, il re dei Ceriti che prima di lui avrebbe tentato di imporre il dominio etrusco su Roma. Ad accettare questo risultato ci condurrebbe l'antica formula con cui lo si invocava in occasione delle pubbliche aste e la statua arcaica, che ci è detto lo raffigurasse presso la Curia. Questa statua, secondo ogni verosimiglianza, non doveva essere d'indole diversa da quella di Orazio Coclite, di Venere Cloacina, che ha parte nel mito di Lucrezia, ed in fine di quella di Clelia o di Valeria. Esse tutte raffigurano divinità le cui leggende, vennero poi raccontate come storia autentica.
Alla fida pace con Porsenna, come la chiama la tradizione nazionale, segue la guerra latina, durante la quale le donne romane fanno precisamente l'opposto di ciò che al tempo di Romolo e di Tito Tazio avrebbero compiuto le Sabine. (*) Tengono pur dietro le guerre contro gli Aurunci, che come già dicemmo, sono duplicazioni di un solo fatto, e si giunge infine alla pace ed al trattato di alleanza dal console Spurio Cassio nel 493 stipulato con i Latini, e nel 486 con gli Ernici, i quali, accanto ai primi, diventano i più vetusti e fedeli alleati di Roma nelle guerre contro gli Equi ed i Volsci. Dall'altro canto si parla ampiamente della ribellione della plebe, della secessione sul monte Sacro e sull'Aventino e delle gesta di Coriolano. Ma anche queste narrazioni al pari delle precedenti sono destituite di qualsiasi valore storico. L'esame il più superficiale del racconto della prima secessione dimostra all'evidenza che mentre in qualche particolare si
(') Ancora nel giuramento di Druso riferito daDioDoao, XXXVI!, 11, accanto a Giove Capitolino, a Venere, al Solo yevccpx^v (cioè a Vulcano) ed alla Terra si rammentano xoòg xxJcxa; veysv^évous xf«€ Tjir(s -fjji'.dio'js zai -coùg T^YslJLCV-av «òtìJs ?ipa>a;.
(*) DION. HAL. VI, I.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (515/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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