Storia di Roma di Ettore Pais
carattere leggendario delle secessioni della plebe. 495
e quello del 432 a C., (') avrebbe indotta la plebe di Arezzo a tornare in pace con la schiatta patricia dei Cilni, che essa aveva cacciata dalla città. Nell'anno successivo, 300 a. C., (*) questo stesso personaggio, con la deduzione di plebei nelle colonie, toglie iu Roma le cause di interne sedizioni. Egli fa anzi approvare la u lex de provocatone, „ che secondo la tradizione per tre volte sarebbe stata patrocinata dalla stessa gente. (3) Sorvoliamo su minori circostanze: sul veterano che nella prima e nella seconda secessione, come poi al tempo di Camillo, è causa di sedizione. (4) sul fatto che tanto nell'una che nell'altra, la plebe va nel monte Sacro e poi nell'Aventino, (5) che tutte e due le volte si parla di venti tribù, e che il nome di Crustumerio è collegato in ambedue i casi con l'aumento delle tribù portate al numero di ventilila. (c) Diamo però particolare rilievo alla circostanza che la sedizione è risolta da un Valerio, e che secondo un'altra versione degna di nota i dieci tribuni non vennero già nominati per la prima volta nel 471 ovvero nel 449 a C. ma immediatamente dopo la prima sedizione del 494. (:) La storia della prima sedizione non va del resto esaminata isolatamente, ma va messa in rapporto con i fatti strettamente colle-
quenza pose fine alla prima secessione. Dionisio di Alicarnasso, VI, 71 sqq. concilia questa versione con quella che tale merito attribuiva a Menenio Agrippa.
(') Liv. VII, 40, 4.
(2) Liv. X, 3, 2; 5, 13: " habeo auctores sine ullo memorabili proelio pa-catain ab dictatore Ktrnriam esse, seditionibus tantum Arretiuorum conpositis et Cilnio genere cum plebe in gratiam reducto, consul ex dictatura factus M. Va-lerius „. 11 301 a. C. è uno degli anni dittatori ricordati dai Fasti Capitolini che manca alla cronologia liviaua. Secondo i detti Fasti Valerio è dittatore nel 301 e non nel 302 a. C.
(*) Liv. X, 6, 3; 9, 3: " eodem anno M. Valerius consul de provocatione legem tulit diligentius sanctam. tertio ea tum post reges exactos lata est, semper a familia eadem „.
(4) Cfr. Liv. VI, 14.
(') Cic. d. r. p. II, 33, 58. Sall. I, fr. 11 p. 6 Maur. Liv. III, .52,1 ; cfr. XXXIV,
7, 14.
(*) Varr. d. I. L. V, 82, ricorda la tribù Crustumerina (la 21*) che sarebbe stata fatta in occasione della prima secessione; cfr. Liv. II, 21, 7. Su Crustumerio e la seconda secessione v. Liv. III, 42, 3. Dion. IIal. XI, 23 sqq.
O Cic. prò Coni. I, fr. 24.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (518/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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