Storia di Roma di Ettore Pais

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      48Scap. iv. - dal Fi a cacciata dei ue etc.
      Quale sia il fatto che realmente dette origine alla leggenda di Spurio Cassio non siamo più in grado di constatare; che a Roma si radesse al suolo la casa di un traditore, così come a Pisa fu fatta una piazza dove era il palazzo del conte Ugolino, non lia in so nulla di strano. Strano è invece clic le traccio dello stesso tradimento, a seconda delle diverse versioni, si cercassero nel tempio di Cerere o della affine dea Tellus, od in un monumento che si trovava presso il Circo. Va ad ogni modo osservato che il tempio della Tellus nelle Carine venne eretto dopo il 208 a. C. dal console Sempronio Sofo, in seguito al voto da lui fatto nella guerra contro i Piceni. (') Anche nel caso che Spurio Cassio fosse vissuto in tempi anteriori, solo dopo quell'anno venne probabilmente escogitata la versione che parlava della sua casa consacrata alla dea Tellus.
      Per comprendere del resto in tutto il suo valore la data fissata dalla tradizione per i due trattati che il console Cassio avrebbe concluso con 1* Latini e con gli Ernici, e che sarebbero come poi i cardini della potenza romana sino dal secolo V, giova osservare che quello latino si fa stipulare l'anno stesso in cui termina la prima secessione, ed in cui Spurio Cassio dedica il tempio di Cerere; quello con gli Ernici ha poi luogo nell'anno in cui questo personaggio, console per la terza volta, avrebbe meditato le leggi favorevoli agli alleati latini ed ornici, e nell'interesse della plebe romana la legge agraria. Con la prima secessione sta pure in rapporto l'apologo di Menenio Agrippa, il culto di Cerere, collegato con la plebe e con i magistrati di lei; (') e con tutto ciò sta in stretta relazione il grano giunto dalla Sicilia, il quale costituisce uno dei tratti salienti, siaindica in mudo cerio il frammento di Livio, XX. fr. 12 Weiss, relativo alla sedizione di Rutilio e la dichiarazione esplicita di Sallustio, hist.fr. I, 11, p. 0 Manr.: " discordiamm et certaminis utrimqne finis fuit secundum bellum Puni-cnm Intorno al Cassio senatore al tempo di Canne è appena necessario ricordare che non ne troviamo affatto menziono dove, al caso, ce l'attenderemmo, Liv. XXII, 53, 55; XXIV, 18. Val. Max. II, 0, 8. Plut. Fub. 18, sebbene ci si parli di coloro che volevano allora abbandonare Roma.
      (') Flou. i, 14, cfr. Act. Tri ampli, ad a.
      (¦) Liv. Ili, 55, 7; 13.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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