Storia di Roma di Ettore Pais
relazione fra le leggende di cassio e di coriolano. 511
della leggenda di Coriolano, sia di quella di Spurio Cassio. Il primo infatti non voleva che tale grano si distribuisse alla plebe a mite prezzo, il secondo invece proponeva le si rendesse il denaro che essa aveva speso per l'acquisto di esso. (') La tradizione presuppone . come fatto certo che la contesa avvenga per il grano inviato in dono da un tiranno della Sicilia; ma che ciò potesse accadere sino dal 493 è tutt'altro che probabile, anzi non va creduto. Gli annalisti anticipavano un fatto di età più tarda, e per ciò cadevano in un grave anacronismo, affermando che il grano era mandato in dono da Dionisio di Siracusa, (*) È certo invece che in età posteriore dalla * Sicilia venne più volte a Roma il grano destinato ad alimentare la plebe, ed una lunga serie di argomenti dimostra nel modo il più evidente che da quest'isola giunse il rito greco con cui anche a Koma venne poi adorata la indigena Cerere. (") Va rilevata ancora una circostanza saliente, ed è, che, Cerere, la dea del grano, rimase essenzialmente la dea protettrice della libertà plebea; il tempio di lei era stato eretto fuori del pomerio, alle radici dell'Aventino su cui era pure il culto plebeo di Diana. In esso avevano l'ufficio gli edili della plebe, ed ivi i tribuni più tardi curavano si serbasse per uso della plebe una copia dei senatoconsulti. A favore di Cerere secondo le leggi Valerie Orazio, promulgate dopo la caduta dei decemviri, venivano conservati i beni di coloro che avessero recato nocumento ai magistrati plebei; si comprende quindi come la tradizione dica
(l) Liv. II, 41, S: • iubere prò Siculo frumento pecuniali) acceptaui retribuì populo. id vero band secus quain praesentem mercedem regni aspemata plebes r.
O Dion. IIal. VII, 1.
(') A tutto quanto qui dico credo di aver data ampia e particolare dimostrazione in una delle memorie del volume di complemento al presente. Dico deliberatamente: il culto e rito greco di Cerere, poiché, come dimostra il nome stesso, Cerere è divinità italica. l'er effetto del posteriore carattere greco di questo culto la sacerdotessa della dea ancora all'età di Cicerone si toglieva da una città greca dell'Italia meridionale, v. Ciò. prò Balbo, 24, 55, o della Sicilia; cfr. C'IL. VI, 2181. L'origine siciliana del rito greco di Cerere a Roma è riconosciuta da vari autori: ad es. Ovid. fast. IV, 419 sqq.; cfr. Cic. in ì'err. a. s. IV, 108, 114. Val. Max. I, 1, 1. Sol. V, 14, p. 50 M. Sul carattere greco in generale. Cic. de leg. II, 9. 21. Fest. p. 237 M. s. v. Peregrina sacra. Paul. ep. l'est. p. 97 s. v. " Graeca sacra festa Cereria. Aknob. II, 73.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (534/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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