Storia di Roma di Ettore Pais

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      genesi della leggenda di cincinnato.
      fine, nelle lotte che si dicono sostenute contro i Volsci e gli Equi in questo secolo \r, noi vediamo comparire quali duci dei Romani quei personaggi, che tali genti avrebbero vinte nel tempo che intercede tra la line della guerra veiente e la creazione dei decemviri. Fra i capitani romani hanno parte cospicua T. Quinzio Capitolino e L. Quinzio Cincinnato, ora fatti consoli, ora dittatori. Ma l'esame delle notizie relative a costoro mostra all'evidenza che le gesta attribuite ad uno sono quelle stesse che vengono assegnate all'altro. Un Quinzio salito incarica, in varie occasioni ammonisce i tribuni e la plebe, che lo ascoltano con deferenza, e trae fuor di pericolo un collega, che non ha saputo superare gli Equi ed i Volsci. Due volte compare in iscena la storiella dei legati del senato, che trovano il vecchio Cincinnato nell'atto di lavorare il campicello. (') E l'aneddoto relativo a costui, che per pagare la multa imposta al tiglio avrebbe venduto tre dei sette ingerì che possedeva, e si sarebbe ritirato nel piccolo podere posto al di là del Tevere, nella località conosciuta anche più tardi sotto il nome di prati Quinzi, (-) si raccontava anche a proposito di altri illustri ma poveri romani che avrebbero posseduto 1111 magro terreno nella tribù Pupinia, non lungi da Tuscolo, e che nell'atto di ararlo erano stati trovati dagli ambasciatori del senato che dovevano loro comunicare la nomina
      (l) La storia di Cincinnato e dei Romani liberati dagli Equi ricompare per la prima volta nel 464 in nome di T. Quinzio console, Liv. Ili, Dion. IIal.
      IX, 63 sqq.; la seconda nel 460. in cui Cincinnato è fatto dittatore, Dion. IIal.
      X, 17; la terza nel 459, in cui T. Quinzio è creato dittatore, Liv. Ili, 26, od è console, Dion. Hal. X, 23 sq.; la quarta nel 443 in cui T. Quinzio supera gli Equi ed i Volsci ad Ardea, Liv. IV, 10. Il particolare del campicello, che Cincinnato ara, mentre gli compariscono i legati del senato, e delle vesti da senatore richieste alla moglie, compare in Dionisio, XII, 17; 24 per due volte. Questo aneddoto è infine ricordato da Cicerone, Cat. Mai. 16, 56, in occasione della dittatura di Cincinnato del 439 a. C. E come in tali occasioni si ripete il nome dei Quinzi, cos\ si agisce anche rispetto ai Fabi, v. p. 527, n. 2. Intorno al che vedi il volume di complemento.
      (') Liv. Ili, 26. Val. Max. IV, 4, 7. Anche il tratto di Cesone Quinzio, figlio del Cincinnato, che va esule fra gli Etruschi, sta forse in rapporto con il fatto che la sponda destra del Tevere, dove erano i " piata Quinctia „ apparteneva in origino all'Etruria.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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