Storia di Roma di Ettore Pais

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      48Scap. iv. - dal Fi a cacciata dei ue etc.
      di consoli. (l) Questa leggenda si raccontava a proposito di Attilio Regolo; (*) ed anche di Fabio Alassimo Cunctator si narrava che per riscattare i prigionieri fatti da Annibale, venduti i suoi beni, fosse ridotto a possedere codesto podere di sette iugeri nella regione Pupinia. (') Non è quindi casuale che l'episodio del console Minucio. liberato da Cincinnato nell'Algido, non sia che la perfetta duplicazione del ben noto fatto del 217 a. C., in cui il dittatore Fabio Massimo trasse d'imbarazzo C. Minucio, il suo maestro della cavalleria, e che il Minucio del 458 riconosca poi l'autorità di Cincinnato e gli si mostri grato nell'identico modo del Minucio del 217. (') Che un Quinzio abbia salvato tante volte un collega ed un esercito romano, a distanza di così pochi anni, è assurdo; e tale assurdità è resa ancor più manifesta dal fatto che la tradizione ricorda le vittorie dei Quinzi nelle stesse fazioni e contro gli stessi nemici nel secolo seguente. Il prototipo dei due Quinzi del secolo V, ossia di L. Cincinnato e T. Capitolino, parrebbe doversi cercare in T. Quinzio dittatore, che nel 380 a. C. prese Preneste, e che nella sua vecchiaia si ritirò a vivere nell'agro tusculano, dove era infatti la tribù Pupinia. (*) Tuttavia anche rispetto a questi ultimi avvenimenti non siamo certi di camminare su un terreno perfettamento sicuro. (c)
      (') Val. Max. IV, 4, 4.
      (*) Val. Max. IV, 4, 6, sq. parla del podere dei setto iugeri nella Pupinia tanto a proposito di Cincinnato, quanto di A. Regolo. Cfr. anche Apul. de mag. 88.
      (5) Val. Max. IV, S, 1.
      O Liv. Ili, 29; cfr. Iav. XXII, 29, e VElog. XIII in CIL. V, p. 193.
      (*) T. Quinzio che doma, come dittatore, i Prenestini, Liv. VI, 29, parrebbe doversi identificare con il T. Quinzio: " cui cum militiae magna cum gloria actae flimin pes alter ex vulnere claudus fecisset. rnri agere vita procul ambitione ac foro constituit., „ Liv. VII, 39, 12, e che dai Romani ribelli del 342, trovato nell'agro tusculano mentre attendeva al suo podere, è fatto a suo dispetto capo della rivoluzione, Liv. ih. Non costituiscono una difficoltà i 3S anni che intercedono fra il 3S0 ed il 342 a. C. dacché la cronologia di questo tempo ò molto arbitraria. Cosi nel 423 a. C. Liv. IV, 41, dopo un mezzo secolo circa, si fa vivere ancora il vecchio T. Quinzio Capitolino, console la prima volta nel 471 a. C. Certo è ad ogni modo, come apprendiamo da Festo, p. 223 s. v. \tupinia Tri-bus] che non lungi da Tuscolo si trovava la tribù Pupinia, dove era il famoso campicello dei sette iugeri attribuito a tanti personaggi.
      H V. oltre al cap. VI e sg.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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