Storia di Roma di Ettore Pais
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cap. iv.- dalla cacciata dei re etc.
varie lotte sostenute contro i Volsci, che a parer suo avrebbero dovuto produrre senso di sazietà nel lettore, si domandava meravigliato d'onde mai codesto popolo avesse potuto trarre tanti soldati. Alla mente di lui si presentavano tre soluzioni: o supporre che sul campo di battaglia si inviassero volta per volta le nuove generazioni, o che, sebbene la guerra venisse fatta a nome dei Volsci, costoro si valessero di genti di stirpe diversa, ovvero reputare che in quella regione (ai suoi tempi deserta o meglio scarsamente abitata da pochi coloni militari e da schiavi che la lavoravano), vi fosse già stato un popolo oltremodo numeroso. (') Nessuna di questenidi romani di questo tempo, basterà ricordare clie lo stesso Livio, III, 23, 7, riconosce falsa la presa che di codesta città nel 459 a. C. avrebbe fatto il console Cornelio e che pure è ricordata negli Ada Triumphalia. Torse nel 459 si ricordano in parte le gesta riferite daccapo nell'anno 400, Liv. IV, 59. Tanto meno poi è credibile che nel 458 ad Anzio fosse dedotta una colonia in cui si iscrivessero i Volsci, Liv. II, 05; 111, 1. La storia della colonia di Ardea nel 442 a cui avrebbero partecipato i Ruttili, Liv. IV. 11, mentro altri autori parlavano di un * foedus „ contratto con codesta città (che anche nella leggenda di Camillo figura più tardi come indipendente da lloma), indica chiaramente quale valore si debba attribuire a notizie di questo genere. E certo che Anzio divenne colonia romana solo nel 33S a. C. Liv. Vili, 14, e rispetto a Satrico occorrerà avvertire che non solo la presa di questa città del V secolo è anticipazione di quella del
IV, ma che perfino quanto si raccontava intorno all'incendio del tempio di Mater Matuta nel 377 Liv. VI, 3, è una evidente ripetizione di quanto si narra daccapo per il 346, Liv. Vili, 27, 8; cfr. nel cap. VI sg. Le guerre o meglio le scorrerie contro gli Kqui ed i Volsci furono molte e datano da tempo antico. Ma il racconto di quelle del secolo V venne fatto con dati tolti all'età successive.
A chi, con memorie speciali, altendesse ad esaminare tutti i singoli elementi ripetuti ed anticipati nelle innumerevoli guerre contro codesti popoli non mancherebbe materia di indagine rispetto alle fonti domestiche ed annalistiche.
(') Liv. VI, 12, 2 * Non dubito, praeler satietatem tot iam libris adsidua bella cum Volscis gesta iegentibus illud quoque sitccursurum, quod mihi percen-senti propriores temporibus hariim rerum auctores miraculo fuit, linde totiens victis Volscis et Aequis suffecerint milites. quod cimi ab antiquis tacitimi prae-termissum sit, cuius tandem ego rei praeter opiniouern, quae sua cuique coniec-tanti esse potest, nuctor si ni? simile veri est aut intervallis bellorum, sicut mine in dilectibus (it liomanis, alia atque alia stihole iuiiioriim ad bella instali-randa totiens usos esse, aut non ex isdem seniper populis exercitus scriptos. quamquam eadem semper gens bellnni intulerit, aut innumerabilem mnltitudi-nem liberorum capitum in eis fnisse locis, quae nunc vix seminario exiguo militimi relieto servitia Romana ab solitudine vindicaut.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (551/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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