Storia di Roma di Ettore Pais

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      critica della storia interna del v secolo.
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      caduta dei decemviri, e non nei comizi tributi, come ci attenderemmo stando alla legge di Pubblio, si dicono nominati i tribuni della plebe, che sono poi in parte quelli del 471; e nel * conciliuni plebis „ di quell'anno si fanno approvare molti importanti plebisciti. (') Comunque si esamini questa quistiono appare chiaro che la legge Publilia del 471 va relegata fra le tante falsificazioni dell'annalistica; e tutto al più si può notare che essa fu inventata da coloro, che, volendo rendere piìi illustri le benemerenze delle varie famiglie romane con l'assegnare date più vetuste a gesta compiute in età storica, ebbero presente le gesta e la rogazione del dittatore Publilio. Nel 339 a. C., secondo la tradizione, questo personaggio avrebbe proposto che i plebisciti avessero vigore per tutti i Quiriti. 0)
      La falsità di pressoché tutta la storia interna ed esterna di questo periodo ò sempre più dimostrata dal processo di Appio Claudio, il console del 471 a. C., e dalla storia di Siccio Dentato. Le vicende di questo valoroso che diventa poi tribuno della plebe, sono assai probabilmente anticipate e raffigurate in quelle del veterano, che con i suoi lamenti eccita la plebe, ed è una delle cause che conducono alla prima secessione del 494 a. C. Un Siccio ò tribuno nel 493, nel 470 e nel 454, e le vicende di Siccio Dentato, che nel 155 ò esposto a certa morte dal console Romilio (il che è poi la causa per cui si condanni quel console nell'anno seguente, e si venga alla deliberazione di inviare ad Atene i commissari romani), sono daccapo ripetute nell'anno 450; ed anche allora sono una delle due cagioni per cui cada il governo dei decemviri. (3) Alla
      (') Liv. Ili, 54, 15: " ea omnia in pratis Plamiiiiis concilio plebis acta, quem mine circum Flnminium appellimi „. Rispetto ai comizi tributi ed al concilimi! plebis etc., sento di dovermi emancipare dalle dottrine pressoché teologiche di molti dei nostri giuristi. 11 modo di concepire e di giudicare tali istituzioni avremo agio di esporre ampiamente nel corso dell'opera.
      (*) Liv. Vili, 12, 14. Che il prenome di Volero appartenesse ai Publili Philones è dimostrato tanto dai Fasti Consolari Capitolini, quanto dagli autori, v. Auct. de praen. 6. Intorno alle memorie domestiche dei Publili v. oltre.
      (J) Come abbiamo già detto, v. s. p. 494, n. 2, Siccio e Sicinio sono lo stesso nome, perciò il " Siccius „ di Livio del 470 è detto -iy.iv.og da Diodouo, XI, 6S;


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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