Storia di Roma di Ettore Pais

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      caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
      cello e (li Equizio Cuppedio, due fumosi ladroni, vissuti non molto prima del 179, condannati ed uccisi. Anche le case di questi due fantastici eponimi dei macelli si diceva fossero esistite nell'area in cui nel 179 si edificarono il macello ed il mercato delle " cuppediae „ o leccornie. (l) Nei mercati di Roma dovevano probabilmente esservi le statue di Macello e di Cuppedio così, come nella via Iacinzia e nelle pubbliche sale da pranzo di Sparta v'erano quelle di Matton e di Iveraon, ossia degli eroi che personificavano il pane ed il vino, così come nel porto di Munichia, presso Atene, v'era la statua di Acratopote, ossia del u Vino schietto (•) Che il mercato sulla spianata dell' " Aequimelium „ abbia suggerito rispetto all' " eques Mae-lius „ un racconto simile a quello che il mercato delle Cuppediae fece nascere siili' " equos Aequitius Cuppes „ dimostra sempre più quanto ci è riferito intorno alla statua di Minucio, posta fuori della porta Trigemina. Dionisio afferma che tale onore gli venne concesso dai senatori; (s) Plinio invece racconta che tutto il popolo, con una offerta volontaria di denaro, l'innalzò a Minucio, diventato undecimo tribuno; (4) Livio, che rifiuta la narrazione del tribunato di Minucio, afferma invece che pei* effetto di un plebiscito, presso
      (') Vari*, apd Donat. ad Ter. timi. Il, 2,25 et Paul. ep. Fest. 48; 125 M. s. v. Cuppes e Macellimi. Secondo Vairone, i censori che fecero inalzare il macello sulle case dei due ladroni furono Umilio e Fulvio. In luogo di * Equitius „ dato dai codici di Donato lo Jordan, Topographie der Stadi Jiom. I, 2, p. 434, legge " Aequitius, „ che reputa ricavato da " aeqnare , ; nel passo citato di Paolo, p. 4£, di Cuppes si dice poi: * Cupedinis equitis domus „. Sicché sembra vi fossero Aequimelium „ od " Aequimaclium „ (ed anche " Kquimaelium „ ?) derivata da " aeqnare „ e dall' * eques Maelius ,.. Che la storia di Macello e di Cuppedio fosse accolta da Catonk, apd Prisc. Vili, 3, 1G, sospetta non a torto I'Ioroan, !. c. Da Varrone probabilmente dipende Plutarco, q. h'otn. 54, che del ladrone Macello indica sommariamente le gesta. In quale rapporto stia l'Kqni-melio con l'incendio che nel 213 a. C., Liv. XXIV, 47, 15, investi la regione dove esso si trovava, non c chiaro.
      O Polbm. apd Athkn. II. 20 c; IV, 173 f. Kust. ad. Od. p. 1413, 20 sqq. L'eroe Maxxcov derivava da piTtsiv, Kipawv da xspavvóvac. Polkmone, ì. c. parlava pure dell'eroe Deipneo, l'eponimo dei pranzi, onorato nell'Acaia.
      (*) Dion. Hal. XIl, fr. 4.
      C) Plin. MI. XVIII, 15; XXXIV, 21.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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