Storia di Roma di Ettore Pais

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      59-1 caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
      vede il perchè di questo improvviso cambiamento, e tanto meno si capisce come mai i decemviri plebei, giunti al potere, si uniscano ad Appio non solo nell'opprimere quelli del proprio ceto, ciò che per se stesso risponderebbe alla triste indole umana, ma contribuiscano a creare, il che ò addirittura assurdo, una legge con la quale si vietavano i matrimoni fra patrici ed i plebei, una leggo con cui, in sostanza, essi stessi venivano a menomare e a calpestare i propri diritti. Secondo le diverse versioni, ma in questo punto concordi, compresa quella di Diodoro, alla caduta del decemvirato tiene dietro, non già la nomina di un console plebeo, bensì quella di due consoli patrizi. E quando, in seguito all'agitazione del tribuno Canuleio, non si può fare a meno di accordare anche ai plebei uno degli uffici consolari, si cede solo in parte con la nomina dei tribuni investiti della sola potestà consolare, fra i quali si ammette in teoria possano essere nominati alcuni plebei. (') Ma se prima ancora di rovesciare il decemvirato si era conseguito il diritto di veder chiamati i plebei all'ufficio di decemviri, la cui autorità non limitata, come ci ò detto, dal diritto di provocazione, era infinitamente superiore a quella dei consoli, di cui avevano la potestà e l'imperio, come mai, rovesciato codesto governo, la plebe vittoriosa, che rompe gli argini della vecchia costituzione, che riesce, secondo la tradizione, ad imporsi ai patrici, non consegue subito, come appunto Diodoro narra, che uno dei due consoli venga scelto fra i suoi? Come mai anche gli annali di Diodoro ricordano invece come consoli del 419, i patrici Valerio e Orazio? La tradizione è dunque inconseguente, e continua ad esserlo anche rispetto ai fatti successivi.
      Dopo l'approvazione della rogazione Canuleia ci attenderemmo infatti che i tribuni militari fossero in parte scelti come si era stabilito fra i plebei. Ebbene la stessa tradizione che narra ciò, nel fatto riferisce proprio l'opposto. I primi tre tribuni militari, il cuizioni apparentemente meno illogiche e assurde fra quelle riferite dagli antichi, ma non ristabilisce con ciò un fatto storico riferibile alla metà del V secolo.
      (') Così in sostanza anche Diodoro, XII, 32, che al 437 (= 444 liviano a. C.) nomina tre chiliarchi, o tribuni militari, in luogo dei consoli.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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