Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (598/656)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      tarda redazione delle leggi delle xii tavole. 575
      della antichissima Roma, in cui la donna eia poco meno che una schiava, in cui la matrona, che avesse assaggiato il vino, era severamente punita. (!) Questa forma di matrimonio conviene invece assai piìi al periodo meno vetusto in cui, per effetto di contatti con l'avanzata civiltà di altri popoli, la donna romana divenne molto più libera e padrona di sè, di quello che fosse stata nelle più antiche società elleniche. (3) Con il sapore arcaico delle leggende romane, che parlano di Sp. Cassio e di Sp. Melio mal si accordano le XII tavole. Il console Spurio Cassio, essendo sempre nella patria podestà non avrebbe avuto casa di suo, ma solo il peculio, ed egli sarebbe stato ucciso dal padre dietro giudizio privato. Servilio Ala, sarebbe poi stato lodato dal senato e dai patrici per aver spento, di sua iniziativa privata, dieci e più anni dopo la legislazione decemvirale. Spurio Melio. Le disposizioni delle XII tavole ammettono invece l'emancipazione del figlio, (3) e vietano che un cittadino possa essereO Per lasciare da parte altri fatti basti ricordare quella matrona, che stando a Fabio Pittore, apd Plin. XII. XIV, 89: * quod locnlos in quibus erant claves cellae vinariae resignavisset, a suis inedia mori coactaiu Sul divieto di ber vino v. Cat. apd Plin. XII. I. c. Polybio apd Athen. X, p. 440 e, dipende da fonti romane. Occorre appena avvertire che è erroneo reputare che l'austerità delle matrone romane sia una caratteristica speciale di questo popolo, dacché, ad es., anche presso gì' Italioti troviamo lo stesso divieto rispetto al vino v. n. preced. cfr. Aie. Sic. apd Athen. X, 441 «. Viceversa, la grande libertà, o meglio la licenza delle donne romane, al tempo della abrogazione della legge Oppia (a. 195 a. C. Liv. XXXIV, 1) sta in rapporto con quel cangiamento di costume che era deplorato dall'annalista Pisone apd Plin. SII. XVII, 244.
      (*) Il costume delle donne romane di baciar tutti i parenti persino i con-sobrini, cfr. Aristotele apd Plut. q. Rom. 6, era spiegato con la leggenda dell'arrivo delle Troiane, e da Catone apd Plin. XII. XV, 90; cfr. Polyb. apd Athen. X, p. 440 e; con il controllo che i Romani facevano in tal modo, intorno al bere il vino che alle donne era vietato. A me nasce il sospetto che esso sia invece un indizio dell'antichissima comunione delle donne della stessa famiglia. Su tale comunione la tradizione ci ha serbato ricordi espliciti per tanti altri popoli antichi. Su ciò tornerò in seguito.
      (3) Leg. XII Tab. apd Gai. I, 132 = fr. IV, 2. Plutarco q. Rom. C Dr. La forma della triplice manumissione non è caratteristica romana. La troviamo anche a Massalia. Val. Max. VI, 2, 7. La versione che parlava dei figli di Spurio Cassio lo considerava certo emancipato in virtù delle leggi di Romolo e delle XII tavole, v. Dion. Hal. II, 27.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

Pagina (598/656)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Roma Spurio Cassio Ala Melio Fabio Pittore Plin Plin Athen Italioti Athen Oppia Liv Pisone Plin Plut Troiane Catone Plin Athen Romani Leg II Tab Gai Massalia Spurio Cassio Romolo Cassio Melio Servilio Spurio Cat Sic Viceversa Aristotele Rom Polyb Plutarco Rom Val Max Dion Hal