Storia di Roma di Ettore Pais
59-1 caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
ucciso senza giudizio del popolo raccolto nei comizi centnriati. (l) Risponde pure alla tarda età della redazione finale delle XII tavole il fatto che in esse si parla di assi e delle varie suddivisioni di queste moneto.(*) Dagli antichi commentatori ci è, è vero, espressamente testimoniato che si trattava non già di vere e proprie monete ma di pezzi di metallo pesati con la bilancia. Però quest'ultima notizia male si accorda con il dato secondo cui nelle leggi delle XII tavole si faceva menzione del " fonus unciarium „ (3) dacché ci ò d'altro canto affermato che tale legge fu approvata nel 357, in seguito alla rogazione dei tribuni della plebe .Al. Duilio e L. Menenio. (4) Riesce meno difficile comprendere come un plebeo Duilio sia stato inserito nella lista posticcia dei decemviri del secondo anno ed in codesto Menenio é facile riconoscere come il prototipo dei pseudo Meneni fatti contemporanei alla prima secessione del 491 ed alla congiura di Spurio Melio (440, 439 a. C.) E con la tarda redazione di una tal legge sul M fenus „ sta anche in rapporto il fatto che non già verso il 450 a. C. ma solo un secolo dopo incominciò a Roma la piti antica monetazione di bronzo. (') Con la
(') l„eg. XI1 Tal/, api! Cic. (le leIli, 9 14 et apd Salde gnh. dei 8,5 •= frgium. IX, 1, G Br.
(*) Leg. XIf Tab. passim ad es. apd Grli.. XA. XX, 1 sqq. ma soprattutto apd Gai. I, 122: u et erant asses dnpundii semisses, qnadrautes, nec ullns aiirens vel argenteus iiiimmus in usu erat, sicut ex lege XII tabularum intelle-gere possnmus „. Gaio aggiunge tosto * eorumque nummorum vis et potestas non in numero erat sed in pondere ».
(3) Tac. ami. VI, 16: * nani primo dnodecim tabulis sanctum, ne qnis linciano fa enoie amplius exerceret „.
(4) Liv. VII, 16, 1; cfr. VII, 21, dove lo stesso fatto ricompare per il 352.
(') Sull'età del più antico * aes grave „ romano rimando alle chiare dimostrazioni del Samwer. Geschichte des aeltcren roemischen Muenstcexen (Wien, 18S3). Il Milani, aes rude signatum e grave (Milano, 1891) pur accettando e confermando
10 ricerche del Samwer, rispetto ad alcuni quadrilateri ammette una data tanto antica quanto il decemvirato. Ma nel fatto tutti codesti quadrilateri, come anche
11 Milani riconosce, rivelano assai viva l'efficacia dell'arte greca. Alcuni, come quelli aventi impresso l'elefante, e ciò già fece notare il Garrucci, attestano l'età di Pirro, e quelli aventi il tripode apollineo, che il Milani riferisce al tempo dei decemviri, ossia verso il 450, non possono essere anteriori al riconoscimento ufficiale da parte dei Romani del culto di Apollo. Ora come già abbiamo fatto
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (599/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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