Storia di Roma di Ettore Pais
tarda redazione delle leggi delle xii tavole.
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delle XII tavole attribuite al 450 od al successivo consolato dei Valeri Orazi, si sia riferito ciò di cui non si sapeva indicare altra origine (') e. quanto veniva ad accrescere il patrimonio giuridico della nazione, patrimonio che si aveva interesse di rendere sempre più venerabile ed a cui quindi si assegnava una maggiore vetustà.
Che tutto quanto qui affermiamo risponda alla verità, e che la legislazione delle XII tavole riassuma nella sostanza l'elaborazione giuridica del IV secolo, mostrano le notizie relative ad Appio Censore e a Gn. Flavio. Stando alla tradizione comune, Appio Claudio essendo console del 451, non solo diventa il capo dei decemviri del 450 ed il manipolatore della lista dei colleghi per le elezioni dell'anno venturo, ma accordatosi con i tribuni della plebe induce prima il senato a creare i decemviri, che hanno per incarico la formazione del nuovo corpo di leggi. Il decemviro Appio, al pari del console Claudio del 460, e del censore Appio del 312, allorché è giunto il tempo di dimettersi si attacca con cavilli al potere; il decemviro del 450, mentre arde la guerra contro i nemici esterni, rimane a custodire la Città: lo stesso si dice facesse il figlio di lui nel 421 a. C. o per meglio dire lo stesso si racconta di Appio Claudio Cieco durante il consolato del 307 a. C. (*)
Che la tradizione, o diremo meglio, i fabbricatori della storia politica e costituzionale romana, abbiano dato vita al decemviro
(') Le parole tli Dionisio, XI, 44, rispetto alle XII tavole ouio) csuvwv cv-tov v.y.i xooaóxrjv ìyiviwv 5'.aq>opàv r.apà xà; 'EXXr4v.xàj vofio&saiag trovano un confronto in quelle che Cicbronb, (le orat. I, 44, 195 fa dire a Crasso: " freinant omnes licet, dicain quod sentio: bibliothecas mehercule omnium philo-sophorum unns mihi videtur XII tabularum libellus, si quis legum fontis et capita viderit. et auctoritatis et pondere et utilitatis liberiate superare „ e poco dopo, 197, " quantum praestiterint nostri maiores prudentia ceteris gentibus, tum facillime intellegetis, si cum illorum Lycurgo et Dracone et Solone nostras leges conferre volueritis; incredibile est enim, quam sit omne ius civile praeter hoc nostrum inconditum ac paene ridiculum „. I/esagerato patriottismo romano non basta a spiegare queste parole; esse si comprendono assai meglio riconoscendo che la redazione filiale relativamente tarda delle leggi delle XII tavole comprendeva alcune di quelle disposizioni tolte alle legislazioni greche, di cui le leggi romane si dicevano superiori, o Liv. Ili, 41; IV, 36; IX, 42.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (602/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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