Storia di Roma di Ettore Pais

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      caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
      Appio Claudio tenendo presenti le gesta autentiche di Appio Claudio, il censore del 312, non deve sorprendere poiché è un tratto comune a tutta la storia romana fare apparire più antiche di uno o di due secoli le istituzioni politiche. (') Tale designazione di persona oltre che dal carattere ostinato, giudicato tirannico del censore del -W2, fu occasionato dalla attività legislativa e giuridica di costui, e più ancora dalla pubblicazione dei Fasti, compiutasi mediante il suo appoggio, da On. Flavio. Un complesso di notizie sicure, ci mette infatti in grado di sapere che Gii. Flavio, mediante il valido appoggio di Appio Claudio diventato edile curule, tolse ai penetrali dei pontefici il diritto che era come una scienza segreta conosciuta solo da alcuni patrici. Gn. Flavio, come è noto, pubblicò le formule con le quali si poteva procedere nei giudizi, e nel Foro pubblicò i fasti, ossia il calendario giudiziario, dal quale poteva ricavarsi in quali giorni si poteva o no discutere legalmente. (*)
      Non ò mancato chi abbia constatato i molti punti di contatto anzi la pressoché perfetta somiglianza che intercede fra l'opera dei decemviri e quella di Flavio. I primi formano e pubblicano il diritto civile ed emancipano la cittadinanza dagli eventuali abusi dei magistrati o dei pochi giurisperiti, il secondo, pubblicando le formule di tale diritto, e l'elenco dei giorni in cui si può agire legalmente, mira quindi allo stesso fine. Ai decemviri ò attribuita la formazione del calendario, che faceva parte delle dodici tavole, (3) e Flavio pubblica pure tale calendario. Non si comprende come lo storico insigne, (') che meglio di ogni altro notò queste perfette rispondenze, non sia giunto ad identificare l'opera dell'amico di Appio Claudio e dello stesso Appio Claudio, che passava per autore di formule delle M actiones, „ (5) con quella del decem-
      (') Che questa identificazione sia realmente avvenuta prova quanto faccio notare oltre, p. 588, li. 6.
      C) Cic. de orai. I, 41, 186; ad Alt. VI, 1, 8; prò Murena 11,25; Liv. IX, 40, 4; Plin. *V/i. XXXII1, 17; cfr. Pomp. 7. Delle opinioni di 0. Sbkck, die I<«-lendertafel der Pontificai (Berlin, 1885) non credo di dover tener conto.
      (*) Cass. Hkm. et Skmrr. Tud. apd Mabrob. I, 13, 21.
      (4) Cfr. Mommsen, roem. Forscliungen, I, p. 304 sg.
      (*) Pomp. 7; 36; cfr. Bukmeu, op. cit. I, p. 3 sgg.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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