Storia di Roma di Ettore Pais
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cai'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
evidente che l'intreccio delle duplici tradizioni secondo cui od i decemviri od i successivi consoli Valerio ed Orazio avrebbero pubblicato nel foro le leggi delle XII tavole ed il calendario, ovvero le azioni delle leggi ed il calendario sarebbero stati pubblicati solo nel 30-1 a. C., dettero origine alla supposizione che il beneficio accordato una prima volta ai plebei verso il 450, venisse poi ritolto dai patrici, e fosse daccapo conseguito grazie all'opera di Gneo Flavio. .Secondo ogni probabilità nella falsa distinzione della pubblicazione dell'"ius Flavianuin, „ fatto dall'edile del 304, da quella delle XII tavole dovuta ai pseudo decimviri, va cercata la ragione per cui, mentre alcuni affermavano che le leggi delle dieci e poi delle dodici tavole erano state pubblicate dal Foro nell'anno 451 e successivamente nel 449 a. C. dai decemviri o dai consoli Valerio ed Orazio, altri affermavano che di ciò avessero avuta cura gli edili plebei. (') Notizia quest'ultima veramente assurda rispetto al 149 a. C.; poiché anche ammesso che in quel tempo fossero esistiti tali magistrati plebei, ad essi non poteva essere affidata la pubblicazione delle leggi relative a tutti i Quiriti, che nella loro totalità, prima della legge Ortensia del 2S7 a. C., non potevano essere rappresentati e tutelati che dai soli magistrati patrici. La notizia è falsa quanto quella secondo cui gli edili della plebe disimpegnarono notevoli funzioni pubbliche durante la pestilenza del 403. (') Essa diventa invece interamente comprensibile quando la si spieghi mediante un anacronismo e la si ricon-netta con le funzioni degli edili sorti dopo le leggi Licinie Sestie, in seguito alla pubblicazione dei fasti di quel Gn. Flavio, che
(') Liv. Ili, 57, 10: * priusquam urbcm egrederentur (cioè i consoli Valerio ed Orazio) leges decemvirales, quibns tabulis duodeciin est nomen, in aes incisas in publico proposnerunt. sunt qui iussu tribunomin aediles fnnetos eo ministerio scribant „. Gli " aediles „ qui ricordati per l'a. 449 non potrebbero essere che i plebei, dacché, stando alla tradizione romana, i curuli sorsero dopo il 367 a. C., Liv. VI, 42, 14.
(*) Liv. Ili, 6, 9. La falsità di questo dato, che dal Nitzsch fu invece considerata come una delle più pregevoli informazioni rispetto all'antichissima costituzione repubblicana, cerco dimostrare nell'elenco dei prodigi, ossia nel volume di complemento al presente.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (605/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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