Storia di Roma di Ettore Pais

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      anacronismi rispetto ad altre legislazioni.
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      era invece personaggio storico vissuto verso il secolo VII. Delle legislazioni di questi ultimi due si era tenuto conto nella compilazione delle leggi di Tu rio l'ondata verso il 440. (') Orbene, allo stesso modo che Zaleuco e Caronda erano stati trasformati in due scolari di Pitagora, ossia in due personaggi che sarebbero vissuti verso la fine del secolo VI od al principio del V, (') essi furono fatti autori della costituzione di Sibari e di Turio; (8) e cos'i si considerò come legislazione del VII secolo ciò che era frutto di redazioni molto più recenti. (') Lo stesso fatto ritroviamo a Siracusa, dove sino all'età romana si intitolò dal nome del vecchio Diocle quella
      (') Alla formazione delle leggi di Turio ebbe parte, come è noto, il celebre sofista Protagora, Laert. Diog. l'rotag. IX. 8, 50.
      (*) V. ad es. Dion. XII, 20, 1; Iambl. de vita Pgthag. 130; Porphyr. de vita l'gthag. 21.
      (3) Della legislazione locrese di Zaleuco fu tenuto conto nel codice di Si-bari. dove erano elementi locresi, v. la mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia. I, p. 190. Zaleuco passava anzi per il legislatore di Sibari, [Scymn] v. 346 sq.; cfr. Eph. apd Stkab. VI, p. 260 C; Atiikn. XII, 50S, 2; Sun>. s. v. Z-iÀsuxog.
      Ciò spiega perchè Diodoro, XII, 20 sq., dove parla delle leggi date a Turio nel 446 a. C., faccia ampio ricordo di quelle di Zaleuco, e giova forse anche a rischiarare perchè di costui sia anche detto scolare Caronda, Arist. poi. 11,9,5 p. 1274 likk. K stato più volte notato come Diodoro, XII, 11,3, commetta un grossolano anacronismo asserendo che in quell'anno i Turi si scelsero come legislatore il loro concittadino Caronda, e scambi quindi le leggi di costui (che vennero generalmente accolte non solo nelle città calcidiche d'Italia e Sicilia Akist. poi. I. c. ma a Coo, e parzialmente ad Atene e nell'Asia Minore) con lo stesso Caronda che dovette vivere, secondo che generalmente oggi si ammette, alla line del VII o meglio al principio del VI secolo, cfr. [Heracl.] 25. Può darsi che Diodoro abbia trovato questo errore nelle sue fonti e che ciò spieghi perchè tale confusione si trovi anche altrove, v. Val. Max. V, 5, ext. 4; Plut. eth. p. 519; Sch. ad l'Ini.poi. 599. Tutto ciò non ha ad esempio ben capito il Guiraud, op. cit. p. 101, ove parla della legge sulla vendita degli immobili secondo Caronda. Errori ed anacronismi di questo genere sono del resto assai comuni nelle biografie degli antichi legislatori e filosofi greci. Si pensi agli ipotetici viaggi di Licurgo, di Soloue, di Pitagora etc.
      Così si spiega come Diodoro, XII, 14, non solo riferisca una recente redazione delle leggi di Caronda in versi, ma parli del proemio delle leggi di Zaleuco, ciò che Cicerone, de leg. Ili, 2, 5; cfr. Stoi;. fior. XLIV. 40, dice pure rispetto a Caronda; notizie che stanno in opposizione con quanto si apprende da Platone, leg. IV, 722 d. ; cfr. I3usolt. griech. G escitiriti e, I\ p. 427, ciic parla di falsificazioni, anziché di redazioni posteriori.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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