Storia di Roma di Ettore Pais
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cai'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
a noi giunte sui rapporti di Roma con i vari legislatori greci. Vedemmo come la più vetusta tradizione romana asserisse che Numa era stato allievo di Pitagora, e come con questo racconto stia in relazione la notizia attribuita falsamente ad Epicarmo, secondo il quale i Romani avrebbero accordata la cittadinanza a Pitagora; (') una simile notizia ò riferita anche a proposito di Zaleuco, il mitico legislatore dei Locresi. (-) Dall'altro canto ci è affermato che a Roma, nel Comizio, si vedeva la statua di Ermo-doro efesio, il noto filosofo del secolo V. Questa statua gli sarebbe stata innalzata per pubblico decreto, perchè, così si diceva, come interprete, aveva aiutato i decemviri a scrivere le leggi. (3) Nello stesso Comizio, del resto, durante le guerre sanniticlie, per volere dei libri sibillini, erano state erette le statue di Alcibiade e di Pitagora. (4) Queste notizie non vanno staccate l'ima dall'altra, ma costituiscono un complesso più organico di quello che non paia a primo aspetto. La leggenda che i Romani fossero stati discepoli di Pitagora si trova già accolta ai tempi di Aristosseno di Taranto, vale a dire alla fine del secolo IV. (6) E nel secolo seguente a quello in cui a Pitagora fu inalzata una statua per pubblico decreto, si formò la leggenda che Numa, il fondatore degli ordinamenti sacerdotali, fosse stato allievo del filosofo Samio. Ciò avvenne, come vedemmo, per effetto delle intense relazioni politiche esistenti fra Taranto, la prima ormai delle città italiote, e le coste della Campania e del Lazio. ('') I rapporti di Roma con Ta-
(•) Plut. Nnm. 8, 11; cfr. s. p. 386.
(*) Symmach. ep. X, 25.
(s) Stkau. XIV, p. 642 C: Soxst 5' ouxog ó àvyjp vónou; T'.vàg 'Pctìjiaiot; suyypcctlm; Plin. XXXIV, 21 : u fuit et Hermodori Ephesii (i. e. statua) in coniitio, legnin quas decemviri scribebant intcrpetris, publice dicata„; Pomp. (Dir/. 1, 3, 2, 38; cfr. Cic. Tnsc. V, 105; Laert. Dioo. IX, 2.
(4) Plin. NJI. XXXIV, 26: • inveii io et Pytliagorae et Alcibiadi in cor-nibus comitii positas, cum bello Samniti Apollo Pythius iussisset fortissimo Graiae gentis et alteri sapientissimo simulacra celebri loco dicari, eae stctere donec Sulla dictator ibi curiam faceret „.
(s) Aristox. fr. 5 in m. FJIG. II, p. 273; cfr. s. p. 386.
(c) V. s. p. 385 sgg. ; cfr. la mia Storia Grecia, I, p. 587 sgg.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (617/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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