Storia di Roma di Ettore Pais
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caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
serba memoria di un patricio Tarquinio, ora detto console, ora maestro dei cavalieri, il quale, come console, nel 454 a. C. avrebbe fatto approvare la legge sulla estimazione delle multe. (!) In breve ò evidente che, come v'erano due o meglio tre redazioni di quello stesso racconto che discorreva della caduta dei Tarquini, dei decemviri, della guerra o del trattato con Ardea, ed infine della ambasciata a Delfo, cosi si narrava diversamente, riferendolo a tempi pure differenti, l'imprestito che i Romani avrebbero fatto delle loro leggi da uno stato ellenico, leggi che a seconda dei tempi, degli scrittori e del mutare di opinioni intorno alle loro genesi e carattere, si amò confrontare con quelle di Zaleuco, di Pitagora, di Licurgo ovvero di Solone. (*)
Giungiamo pertanto alla conclusione che tutto quanto il racconto relativo al decemvirato, ossia alla creazione di codesta magistratura, all'ambasciata ad Atene, alla redazione delle leggi delle XII tavole, ed infine alle vicende ed al processo di Verginia non meno che-quello della seconda secessione, della successiva roga-zione di Canuleio, e della rivoluzione di Ardea, sono il risultatoriore del Publicola Plut. Nnm. 10; l'opì. 8. Infine come la ninfa Tarpeia è ricordala ancora per l'età dei decemviri, cosi poco prima di costoro figura Tarpeio, o Tarquinio, questa volta con la qualità di console. Così del resto si procedette nell'Attica; e perfino un critico conservatore come il Toepffer, nelFHermes, XLl (1890), p. 10ó sgg. dovette riconoscere che i Medontidi che dapprima figurano come re, ricompaiono daccapo come arconti.
(') V. s. 533, n. 2. Si aggiunga che secondo la versione accolta dai Valeri la legge sulle inulte sarebbe stata promulgata dal Publicola, Plut. Popi. 11.
(*) L'opinione oggi vigente clic derivi da autori recenti la teoria secondo cui i Romani avrebbero imitate le leggi di Licurgo (Amm. Marc. XVI, 5, 1 : " quas (cioè le leges sumptuariae) ex rhetris [Lycurgi ì<1J et axonihus Romani translatas diuque observatas sed senesccutes paulatim reparavit Sylla dicta-tor cet. „ cfr. Sv.mm. ep. Ili, 11; è erronea. 'l'ale opinione trova la sua radice nell'affermazione della antica fonte di Atkneo (Posidonio) VI, 273 f: :upr,3àjisvo£ v.'j.iv. tA-ì-'a tyjv Aay.s3ai,i0v:u)v r.oÀ'.-iiav S'.etr,f»r,oav aòxyjv jiàXÀcv vt ly.sivoi; e non sono punto casuali le menzioni che Ciceroni:, Licurgo. In breve questa opinione fa capo alle varie teorie già accolte da Catone e dagli altri più antichi annalisti, v. Cat. fr. 50 P, secondo cui i Sabini erano di origine spartana, ed avevano accettate le leggi spartane. Teoria
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (627/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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