Storia di Roma di Ettore Pais
conclusioni. valore storico della tradizione. 09
servì (li base alle opere di Livio e di Dionisio. (') Quest'ultimo fatto, se pure ci fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni, ci conferma nella convinzione che sono vane fantasticherie o meglio deliberate falsificazioni, ricavate dalla storia dello agitazioni dell'età graccana, i processi intentati dai tribuni della plebe a Coriolano. a Cesone Quinzio ed ai vari consoli anteriori al decemvirato, come ad es. ad Appio Claudio, a Menenio, a Manlio, a Romilio, e che sono chimere le leggi agrarie proposte ad es. dai tribuni Pontificio, Ra-buleio, Considio e Genucio. Delle pseudo leggi agrarie sono degne di stare a fianco quelle di lunio Bruto e del Publicola, di Pubblio Volerone e dei consoli Aternio e Tarpeio, e persino quelle leggi Valerie Orazie che la tradizione anticipa riferendole al 449 a. C. od al 509 o all'età dei re. Rispetto a ciò, come a tutta la storia della legislazione romana anteriore al decemvirato, non siamo di fronte a notizie nel fondo sincere alterate da posteriori rimaneggiamenti ma ad una vera e deliberata falsificazione. La pretesa storia costituzionale di Roma, che raccontavano gli annalisti del II e del I secolo a. C., sta in opposizione con l'onesta e sincera dichiarazione di Polibio, il quale affermava esser difficile esporre le origini, il successivo modificarsi ed il presagire le fasi future delle costituzioni dei Romani, poiché si ignoravano le loro passate istituzioni sia pubbliche che private. (•)
Di tanta e così diffusa narrazione nulla si salva, e la legittima conclusione è che abbiamo davanti o gesta di eroi od anticipazione di fatti storici avvenuti in età posteriori. Come nel caso di lunio Bruto, di Valerio Publicola, di Orazio Coclite, (3) di Mucio, di Clelia, di Minucio, di Coriolano, tali gesta furono spesso rica-
(') Cic. dclcy. IH, 19,44: * tum leges praeclarissimae de duodecim tabnlis tralatae duae, quartini altera privilegia tollit, altera de capite civis rogali nisi maxima coinitiatu vetat, et noiidum inventis seditiosis iribttnis pleb.. ne cogitatis quidem, adinirandum tantum maiores in posterum providisse ».
(*) Polyb. VI, 3, 3. Hult. tyjv àyvo'.xv xftv jwpoysyovóxParole preziose, qualche volta citate, ma nel fatto assai ben di rado ponderate.
(3) Lo stesso vale forse anche per i consoli. Larcio ed Erminio.
Pais, Storia di Roma.J>'o]. I. 39
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (632/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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