Storia di Roma di Ettore Pais
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caI'. iv. - dalla cacciata dei Re etc.
Ennio, del poeta che era avvinto da legami di amicizia con tante famiglie romane. (l)
Fra le famiglie patricio vediamo ora far capolino i Cornell (*) destinati a rendere cosi illustre il loro nome, i quali sebbene, per quanto appare dalle notizie a noi giunte, non facessero parlare di se per il periodo regio, aspiravano tuttavia all'onore di aver preso parte al decemvirato insieme ai Claudi, ai Salpici, ai Postumi, ai Sergi ed agli In li. La storia del periodo regio è di formazione interamente recente; essa fu fabbricata al tempo del pieno trionfo della nobiltà plebea, ed accanto a poche famiglie patricie glorifica soprattutto quelle del proprio ceto. (3) La pseudo storia di questo primo periodo repubblicano, prescindendo dai molto discutibili Valeri ed Orazi, tiene invece conto delle pretese delle storiche famiglie patricie dei Fabi, dei Claudi, dei Corneli, dei Qninzi, dei Nauzi, dei Manli, dei Postumi, dei Salpici, le quali, dopo tutto, erano fra le più vetuste genti romane; ma naturalmente, per effetto della storiografia plebea, le loro gesta vediamo talora messe sotto luce sinistra, ovvero data preponderanza a quelle delle nobili famiglie plebee. (') 11 colorito delle narrazioni originarie non si presenta talora a primo aspetto non solo in grazia dell'incrocio delle narrazioni plebee e patricie ma anche della deliberata intenzione, per parte dello famiglie plebee, di mostrare che i loro antenati erano stati patrici puniti dalla plebe, e che perciò i discendenti di coloro, diventati plebei, avevano cangiato contegno. Ciò ad esempio appare nel tratto di Coriolano che lascia in patria i suoi figli, dai quali sarebbe disceso quell'edile Marcio anteriore a L. Minucio, il quale (a differenza del suo illustre antenato, ma a somiglianza del demagogico re Anco Marco) avrebbe per primo accordato il grano alla
(') Su Ennio ed i Servili v. ad es. Gkll. XA. XII, 4. Clie possa derivare •la Ennio anche l'elogio di Siccio Dentato, negli * annales „ detto poeticamente l'Achille romano, è t.utt'altro che sicuro; potrebbe tuttavia ricavarsi da Plin. VII, 101, cfr. con Gp.i.lio NA. II, 11, 1; v. s. p. 537, n. 3.
(*) Liv. Ili, 23; cfr. Act. Triumph. ad a. 459 a. C. (s) V. s. p. n. 407.
(') Si noti ad es. quanto è detto per il processo intentato ai Cieli, ai Sem-pioni, ed ai Postumi, Dion. Hal X, 42.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (635/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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