Storia di Roma di Ettore Pais
conclusioni. valore storico della tradizione. 015
Ma per quanto sia stata estesa e diffusa l'elaborazione della annalistica del I secolo a. C. rispetto ai particolari, soprattutto per ciò che si riferisce alle interne contese, ai processi, alle orazioni e così via di seguito, è nondimeno chiaro che l'orditura di questa pseudo storia è di origino più antica. In qualche caso, come ad es. rispetto alla leggenda di Coriolano, si deve risalire ad età più vetuste; ma pur troppo non è più possibile per noi stabilire quanto derivi da un poeta come Ennio, anziché da un antico annalista, ovvero da uno scrittore greco. Non v'è ragione di affermare che nel secolo I, anziché nel TI, si fosse già formata la leggenda della ambasciata romana in Atene e della dipendenza delle leggi decem-virali da quelle degli stati greci. Sempronio Tuditano e quel Cassio Emina, che deve aver avuta parte notevole nella formazione della leggenda di Spurio Cassio, discorrevano della intercalazione dei de-
ò il solo a favorire i patrici e si separa dai colleghi, Dion. Hal. XI, 53. Ora potrebbe essere casuale die nella storia delle contese fra Cesare ed il senato, mentre Curione passò al primo, il tribuno C. Furnio, ricordato così spesso da Cicerone, ad es. ad Att. V, 18, 3; ad fam. Vili, 10, 3. rimase fedele al senato ed a Pompeio; ma colpisce vedere che L. Canuleio, il pretore del 171 a. C., mise in esecuzione un senato consulto a favore dei soldati romani, che senza connubio si erano congiunti con le donne spaglinole, e fondò la colonia Carteia Libertinorum, Liv. XLII, 3, ciò che ricorda in certo modo la rogazioue Canuleia del suo pseudo antenato del 445.
Questi esempi si potrebbero volendo moltiplicare; ma intanto occorrerà rammentare, che, coinè si interpolarono le vecchie tradizioni intorno ad Enea ed ai re, tenendo presenti le gesta dell'età cesariana e le pretese della gente lulia v. s. p. 189, 323, cosi non v'è nulla di strano si sia agito in uguale modo rispetto alla pseudo storia che dalla caduta dei re va al decemvirato. Delle recenti falsificazioni degli Iuli, rispetto anche a quest'ultimo periodo, abbiamo traccie, tanto nella storia del decemvirato, v. s. p. 570, n. 3, quanto in quella del culto di Apollo, Liv. IV, 25; 29. riferito indebitamente al 433 ed al 431 a. C. Sul che v. in seguito al cap. VII.
Passa però un bel divario dal riconoscere ciò, all'ammettere, come si pensa da taluno, v. ad es. dal Volkmar, de annalibus Romani* qnaestioncs (Mar-burgi, 1890), che la storia del decemvirato od anche la posteriore, v. Maschke, nel l'hilolo'jns, IV (1895), p. 150 sgg., sia stata quasi tutta composta nell'età ciceroniana, o meglio post ciceroniana. A me par chiaro che partendo da idee inesatte sull'annalistica del I secolo, si dimentica il materiale e l'elaborazione delle età anteriori.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (638/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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