Storia di Roma di Ettore Pais
CONCLUSIONI. VAloRe SToRIco DELLA TRADIZIONE. 7
versioni. Ad ogni modo ci è dato constatare che in più di un caso i fatti attribuiti ai tribuni, che ritroveremo daccapo nominati nel capitolo seguente, sono anticipazioni delle agitazioni dell'età degli Scipioni e dei Gracchi, ed in codesta età troveremo appunto le gesta autentiche di quei Mimici e di quei Letori che furono attribuiti al secolo V. (*)
Accanto all'annalistica privata ed ufficiale abbiamo i poeti ed i romanzieri greci e nazionali. Dicemmo di già a proposito dei Tarquini come vi siano traccie palesi di fonti poetiche;(•) e se vi fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni lo stesso colorito di varie leggende dimostra come due diverse tendenze si fusero tra loro, e che accanto a motivi suggeriti dal prammatismo costituzionale degli annalisti e dei sacerdoti romani, vi fu l'efficacia dell'arte ellenica. L'efficacia della prosa storica greca accanto a quella della politica e della religione dell'Eliade si manifesta nei racconti connessi con i culti di Eracle e di Cerere. Codesti liti, uniti ad elementi topografici locali, contribuirono, per quello che sembra, a foggiare la pseudo storia delle agitazioni popolari; così il culto greco di Castore e Polluce dette origine alla leggenda dell'apparizione di codeste divinità nel racconto della battaglia del lago Kegillo.(9) Notammo
(') Rispetto alle falsificazioni dell'età dei Gracchi può anche notarsi quel Letorio, v. Val. Max. IV, 7, 2, a cui si dette come antenato il pseudo tribuno del 471. Se poi nella storia della contesa di Ardea e del terreno posto fra Ardea ed Al icia, che la plebe romana aggiudica a se stessa, vi sia un tratto tolto a vicende posteriori o no (v. ad es. Cic. de off. I, 33; Val. Max. VII, 3, 4 verso, il 183 a. C rispetto al territorio posto fra Nola e Neapolis). non oso decidere."
O V. s. p. 401 sg.; cfr. 615, n. 1.
(3) L'epifania dei Dioscuri è uno dei tratti comuni alla storia di molte stirpi greche, le quali favoleggiavano intorno alla comparsa di queste divinità, ad es. Polyaen. I, 41; Plut. Lys. 12; 18, o di Teseo, Plut. Thes. 35, 11, o di Echetlo, Paus. I. 35, o di Pane, o degli Eacidi, IIerodot. 11, SO; VI, 105, o di Poseidone Paus. Vili, 10. 8, o di Mercurio, Paus. IX, 22, 2. Già Cicerone, d. d. n. Il, 2. 6: III, 5, II, parlando della seconda epifania dei Dioscuri sulla via Salaria il di della battaglia di Pidna. cfr. Plut. Pani. Aem. 24 sq., la confrontava con quella della Sagra, Iust. XX, 3, che in ultima analisi fa capo a Stesicoro d'Imeni, Paus. Ili, 20, 12, di cui il mito romano è uu tardo riflesso. Cos'i Cicerone, d. tt. d 11, 2, 6, rammenta a questo proposito le 41 saepe Faunorum voces exauditae. , che troviamo nella leggendaria battaglia della selva Arsia come in quella del lago
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (640/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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