Storia di Roma di Ettore Pais
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CAI'. IV.
- DALLA CACCIATA DEI RE ETC.
quale bell'esempio della pietà materna, Verginia del pudore delle donzelle plebee, Lucrezia della costumatezza delle matrone. Non solo si mira a porgere insegnamenti morali e religiosi, ma si vuole insistere sul rispetto dovuto agli ordinamenti dello stato ed alle patrie leggi. E così la storia del Publicola santifica la legalità dei diritti della plebe, la bella leggenda dei Fabi mostra come sia vano il valore personale e la " coniuratio „ militare di fronte all'opera collettiva dell'esercito cittadino, e che il soldato romano può vincere solo quando ubbidisca ai suoi consoli e tribuni. (l) Il racconto di Coriolano insegna quale sorte attenda chi non si subordini ai voleri del popolo, quello di Spurio Cassio e di Spurio Melio testimoniano che il popolo romano non sopporta la tirannide; la storia di Cassio al pari di quella di Bruto indica infine come davanti al sacro amore di patria debba tacere l'affetto per i figli.
La storiografia di origine putrida cerca naturalmente dimostrare pestifera la legge agraria e l'agitazione tribunicia; nella plebea è chiara invece la tendenza di provare che le agitazioni di tarda età storica ebbero origine dai generosi conati dei Gemici, dei Letori, dei Duili del secolo V. La storia della cacciata dei re fu scritta con la manifesta intenzione di legittimare il governo repubblicano; quella del decemvirato, in quanto fu concepita come l'anticipazione delle leggi Licinie Sestie del 3G7, al pari della roga-zione Canuleia, fu raccontata con il fine pratico di far vedere ingiuste quelle difficoltà di carattere sacro e rituale che fino ad età relativamente recente venivano fatte a danno dei plebei, i quali, valendosi di meno antiche concessioni, aspiravano alle cariche cullili ed agli alti sacerdozi dello stato. La doppia tendenza aristocratica e popolare degli annali traspare nella storia del " foedus, r o della colonia latina di Ardea. Secondo la versione patricia i plebei si rendono colpevoli con l'appropriarsi il territorio degli alleati; la colonia costituita anche con Ruttili avrebbe mirato a cancellare la ingiusta deliberazione della plebe, che di ciò rimane irritata. (')
(') Skrv. ad Aen. VII, 614; cfr. Mommsen, roem. Forschumjen, II. p. 247. (*) Liv. Ili, 72, 7; IV, 11.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (643/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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