Storia di Roma di Ettore Pais

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      CONCLUSIONI. TENDENZE POLITICHE.
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      Ma accanto a questa versione patricia v'era quella accolta dall'annalista plebeo Licinio secondo cui Ardea non sarebbe diventata colonia, ma avrebbe stipulato un trattato con Roma, ed in questo caso, come in molti analoghi, la versione liviana amalgama poco felicemente dati fra loro disparati. Si comprende quindi come una delle due redazioni riferisca al tempo della guerra di Ardea gli stessi avvenimenti che erano già stati narrati per l'anno 4.r>S. (l) Il pseudo praminatismo costituzionale traspare del resto anche nel racconto della creazione dei tribuni militari fatta in seguito alla rogazione Canuleia. Le notizie a noi riferite intorno a tale magistratura, che non erano generalmente accolte, tendono infatti, lo constateremo nel capitolo seguente, a dimostrare che la costituzione pubblica si svolse con pochissime scosse e con graduati passaggi, e che la plebe, prima di conquistare le più alte cariche curuli, consegui il grado intermedio del tribunato militare non investito dell' u iniperium consiliare „. Analoghe osservazioni avemmo di già occasione di fare a proposito del passaggio dalla monarchia alla repubblica. ( )
      La tradizione suppone che nell'età dei re, Roma avesse man mano vinto i Fidenati ed i Veienti, avesse superato i Sabini, i Latini ed i Volsci. Cacciati i re, i Latini ed i Sabini non avrebbero pili rispettato l'autorità del popolo romano, il quale sarebbe stato contemporaneamente assalito dagli Ernici, dai Volsci dagli Equi. La battaglia del lago Regillo avrebbe obbligati i Latini a riconoscere l'antica egemonia; ed i Sabini spaventati dalla nomina «li un dittatore, solo più tardi, avrebbero osato fare varie scorrerie. Secondo la tradizione, gli Ernici, dopo il 4SG, diventano insieme ai Latini il caposaldo della potenza romana; ed i Veienti, dopo le guerre del 476 e del 475, chiedono una tregua di quaranta anni. Rimangono solo gli Equi e quei Volsci, i quali hanno bensì perduto Anzio ed
      (') Liv. IV, 7, 10; cfr. Ili, 28. Un altro esempio di questo genere v. notato s. p. 553, n. 1.
      (*) V. s. p. 405 sgg. Anche l'attribuzione del pieno imperimi) ai decemviri, non limitato dal diritto di provocazione, si spiega con il concetto dell'impero assoluto. che si attribuisce alla legge ed al magistrato che l'emana.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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