Storia di Roma di Ettore Pais
CONCLUSIONI. I PRIMI FATTI AUTENTICI.
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interno della Sabina, posto a nord di Erettili), fn interamente conquistato dai Romani (290 a. C.) (') È naturale che nella più antica guerra sabina, che dal 505 si spinge sino al 449 a. C., venga fatta menzione di Antonine, di Medullia, di Camelia, di Crustumerio, di tutte quelle località, che, secondo la tradizione, sarebbero state più volte conquistate dai re, e che di codeste città non si faccia più menzione nel corso della storia nazionale. Esse cessano in generale di diventare comuni autonomi, e il loro nome resta solo a ricordare una regione nel territorio romano. Durante questa guerra sabina viene a Roma la gente dei Claudi, che altre tradizioni domestiche vi facevano giungere sino dal tempo di Tito Tazio, nò piìi nò meno come si diceva dei sabini Valeri, e sotto il consolato di un Claudio vediamo il Campidoglio occupato dal sabino Appio Erdonio. Così ò degno di nota che i Sabini, i quali dal .">05 al 449. fanno in modo stereotipato le loro scorrerie nell'agro romano, che tutte le volte giungono da Ereto invadendo il territorio di Crustumerio, che oltrepassata la linea dell'Anione si appressano sino alle mura della Città, e che infine nel 460 con Appio Erdonio, come già con il sabino Tito Tazio, tentano impadronirsi del Campidoglio, non compariscano più sull'orizzonte. Tenuto conto del complesso di queste circostanze è lecito sospettare clic anche per i Valeri, i quali vantavano le loro origini sabine, ma che figurano come i trionfatori dei Sabini, si raccontasse ciò, che alcuni dicevano pure per i Fabi, e che la tradizione meno alterata narrava rispetto ai Claudi, ossia, per una di quelle genti sabine, che sul finire del V secolo conquistarono molta parte del Lazio e la stessa Roma. (*)
(') Gli Ada Triuinplialia ricordano i Sabini (a parte l'età regia) per il 505, 504,503, 502, 494. 475, 449 a. C.; e nel 505, 504, 494, 475, il vincitore è un Valerio, ossia un sabino; un Valerio è detto console anche per il 449 a. C.
(2) Sui Valeri v. ad es. Dion. IIal. Il, 46; Val. Max. II, 4, 5; Plut. l'opl. 1. Cfr. Sil. Ital. II, 8, che collega il capostipite dei Valeri con la leggenda delle origini spartane dei Sabini. Sui Claudi v. Liv. II, 10; X. 8, G; Dion. Hal. V, 40; Tac. ami. XI, 24; cfr. invece Sukt. Tib. 1. Se poi i Valeri fossero una famiglia cos'i vetusta e patricia. o debbano invece essere considerati come gli Orazi (v. s. p. 571, n. 3; cfr. 297 sgg.), è un'altra questione.
In quanto ai Fabi, è il caso di ricordare che mentre si consideravano comePai.®, Storia di Roma. Voi. I. 40
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (648/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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