Storia di Roma di Ettore Pais

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      PREFAZIONE. XXXIIIgeneralmente giudicati come uno dei caposaldi della storia romana. Si suole invece rigettare come privo di qualsiasi valore e come indegno di studio e di esame un complesso di notizie, che si trovano sparpagliate qua e là, in vari autori di tempi diversi, da Varrone a Suetonio, da Plinio e da Plutarco a Giovanni Lido ed al Pseudo Plutarco. Tali notizie nel fatto si allontanano dalle tradizioni comuni, che, accolte ad esempio da Livio, finirono per diventare ortodosse e canoniche.
      Pur convenendo in vari casi con alcuni di codesti criteri, con talune di tali teorie, soprattutto per ciò che si riferisce al valore degli annali di Livio e di Dionisio, ho creduto in molti altri di abbracciare opinione diversa. La raccolta di materiale e di notizie, talora sfuggite, di cui nel volume, diciamo di complemento, sopra ricordato, faccio una discussione per quanto ho potuto accurata, mi ha convinto che molto di ciò che è tradizione ufficiale non ha maggior valore di quanto era riferito dalla discordante narrazione di un autore gl'eco. La notizia talvolta accolta da uno scrittore di tarda età, come Juba, Suetonio o Lido, non deve essere giudicata con criteri diversi da quelli con cui si ponderano i dati dell'annalistica comune. Vari racconti ufficiali, esaminati accuratamente, appariscono opera del falso pragmatismo di un giurista o di un annalista di tarda età. Alcune delle narrazioni oggi reiette si appalesano invece recenti derivazioni degli stessi scrittori romani, oppure frutto della fantasia eli quegli autori greci, a cui attinsero i loro imitatori latini. Lido, non meno di Maiala, ci serba talora notizie che derivano da Licinio Macro o da Varrone. Persino qualcuno dei dati dell'opuscolo sui paralleli minori del Pseudo Plutarco conserva, sebbene assai di rado,

Storia di Roma Parte Seconda di Ettore Pais Carlo Clausen Torino 1899 pagine 746

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche

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