Storia di Roma di Ettore Pais

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      PREFAZIONE. XXXIIIpiù manifeste che Io scrittore siciliano non fu narratore migliore delle vicende romane di quello che è da tutti riconosciuto essere stato delle greche, e che egli fu ora più breve, ora più ampio, a seconda del suo capriccio e della sua negligenza, e non sempre perchè gli altri racconti delle gesta romane fossero più o meno sinceri.
      Quanto faccio notare contro le teorie del Niese vale in parte contro quelle stesse del Mommsen. Pur rimanendo entro limiti assai più razionali, nondimeno in molti casi, ad es. rispetto alla leggenda di Spurio Cassio, di Manlio Capitolino, il Mommsen accetta come vecchia redazione ciò che dallo storico di Agirio è rammentato. Egli non è anzi alieno dal credere che le fonti più antiche narrassero quegli avvenimenti su per giù con quelle poche parole che oggi leggiamo nel magro sunto di costui. Per parte mia non credo probabile che Diodoro riproduca costantemente notizie le quali derivino dagli Annali Massimi, oppure, come il Mommsen pensa, da Fabio Pittore, poiché mentre alcune delle notizie di lui rivelano, sia pur di rado, annali greci, altre tradiscono alla lor volta l'eco di tradizioni più recenti che non siano gli scrittori del III secolo.
      Ho creduto di dover poi formulare teorie molto diverse da quelle seguite dai moderni, soprattutto dove ho esaminato le vicende romane dopo la meta del IV secolo, al tempo delle guerre con i Greci di Napoli, di Taranto, di Turi e con i Sanniti. Sebbene l'antichità ci abbia serbato indicazioni sufficienti, le quali attestino quell'efficacia che la Magna Grecia e la Sicilia esercitarono in misura esuberante sulla civiltà e sulla storiografia romana; ancorché questo fatto, manifesto per la guerra di Pirro narrata da Timeo, lo sia del pari per i tempi delle guerre puniche, esposte fra gli altri da Filino di Agri-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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