Storia di Roma di Ettore Pais
6 CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
dopo abbiamo daccapo le solite invasioni dei Volsci e degli Equi nel territorio Latino e degli Ernici; Carvento è perduta. I consoli Gn. Cornelio e L, Furio, od uno soltanto di essi (la tradizione su ciò si mostrava incerta), riprendono questa rocca e per giunta i Volsci perdono pure Verrugine. (1) Si fanno scorrerie nel territorio dei nemici e di queste si fa daccapo menzione nel 408, in cui, per esortazione di Servilio Ala, è fatto dittatore P. Cornelio; i Romani con felici scorrerie giungono fino ad Anzio. Nel 407 però i Volsci riprendono animo ed i Romani non riescono ad impedire che venga da essi rioccupato il castello di Verrugine. I custodi della rocca sono uccisi e l'esercito romano, venuto troppo tardi in aiuto, può solo sorprendere i nemici sparpagliati ed intenti alla preda. (2) Nello stesso anno 407 a. C., ossia due anni prima del termine che ci attenderemmo stando ai dati forniti dalla stessa tradizione, avrebbe avuto fine la tregua dei venti anni anteriormente conchiusa con i Veienti. (8) Lacerati da intestine discordie costoro chiedono un breve respiro che è accordato; ma nel 406 a. C. il senato di Veio minaccia gli ambasciatori romani che, ove non escano dal territorio veientano, avranno la sorte medesima che era già toccata a quelli fatti uccidere dal re Tolumnio (438 a. C.) Si sarebbe adunque dovuto tosto decretare dal popolo romano la guerra; ma la plebe non vuole assumersi così grave peso, e d'altra parte non è ancora risolta la contesa con i Volsci. I tre tribuni militari Cornelio Cosso, Numerio Fabio e L. Valerio con tre separati eserciti si dirigono contro tre fra le principali città di codesta gente. Valerio muove contro Anzio, Cornelio contro Ecetra, Fabio prende su di sè l'impresa più grave, ed aiutato dal suo ufficiale C. Servilio Ala
(L) Liv. IV, 55, 8: a consules ambo profecti sint ad arcem Carventanam an alter ad comitia habenda substiterit, incertum diversi auctores faciunt
(3) Liv. IV, 56 sq.; Diod. XIV, 11 ad a. 404: xaxà 5s x^v IxaX'av 'Pa>-jaaicjov c^poopouvicov "EppODxav tcóXiv OùóXaxcov, èftsX&óvieg oi rtoXsjnot zf^ xs rcóXscDg sxpaxyjaav xai xtov cppopwv xoòg TtXetaioDg àvsìXov. Intorno alla doppia forma Erruca e Verrugo v. il mio scritto: Eryx — Verruca?, negli Studi italiani di filologia classica, VI, p. 123 sgg. (3) Liv. IV, 58.
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (53/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Volsci Equi Latino Ernici Carvento Furio Volsci Verrugine Servilio Ala Cornelio Romani Anzio Volsci Romani Verrugine Veienti Lacerati Veio Tolumnio Volsci Cornelio Cosso Numerio Fabio Valerio Anzio Cornelio Ecetra Fabio Servilio Ala Liv Carventanam Liv Diod IxaX ODxav Xiv OùóXaxcov Xsjnot XscDg TtXetaioDg Xov Erruca Verrugo Eryx Studi Liv Cornelio Valerio Verruca
|