Storia di Roma di Ettore Pais

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      14 CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
      cinque consolati (431-427). La tradizione presenta i plebei intenti ogni anno ad ottenere comizi in cui, secondo la legge, possano aspirare al tribunato militare; i patrici cercano invece si creino consoli. Ma nel fatto, e la stessa tradizione lo conferma, per molto tempo, ossia sino al 400 a. C., i tribuni militari non meno dei consoli sono esclusivamente scelti fra i patrici. (1) Questo periodo è poi reso infausto da pestilenze e da carestie; nel 433 si fa incetta, come ai tempi di Coriolano e di Spurio Melio, di grano nei paesi vicini, se ne fa ricerca nell'agro Pomptino, a Cuma, in Sicilia; ed in questo istesso anno, per la salute del popolo, si fa voto di un tempio ad Apollo, che si dice dedicato due anni dopo (431 a. C.): notizia la quale sta in contraddizione con quelle secondo cui nel 429 si dà incarico agli edili di sorvegliare attentamente i cittadini acche non accolgano divinità forestiere o le divinità nazionali adorino con culto non romano. (*) Nel 430, secondo gli annali liviani, si fa menzione per la prima volta delle leggi popolari relative alla determinazione delle multe. (3) Negli anni 426-424 la plebe ottiene, è vero, che si venga alla elezione dei tribuni militari, ma sono creati tutti patrici. (') Sul finire del 425 in cui compare un Appio Claudio, non meno dei suoi antenati acerbo nemico della plebe e dei tribuni, (5) si ritorna per un anno al governo consolare. Ma la inesperienza del console Sempronio è occasione e pretesto ad agitazioni da parte della plebe e dei suoi tribuni ; non solo si fa il processo al console Sempronio, ma nel 423 a. C. lo si fa perfino a T. Quinzio, uno dei tribuni militari che nel 427 era stato sconfitto a Yeio. (6) La plebe ottiene in quell'anno medesimo si creino tribuni militari, ma riescono eletti patrici. (7) Nel consolato dell'anno seguente 421, si delibera che i questori, il cui numero viene aumentato, si
      (') Liv. V, 25; v. s. p. 560 sg.; cfr. oltre in questo volume al cap. IX.
      (2) Liv. X, 25 ; 29 ; 30.
      (3) Liv. IV, 30; cfr. invece Cic. de rep. II, 35, 60; v. s. p. 533, n. 2.
      (4) Liv. IV, 35 sqq.
      (5) Liv. IV, 36, 15.
      (6) Liv. IV, 37 sqq.; v. s. p. 532.
      (7) Liv. IV, 42.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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