Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA LEGGE AGRARIA; LE SEDIZIONI PLEBEE. 17
      e che fa ad essa concepire la più grande speranza anche rispetto al consolato, è amareggiata dal resultato delle elezioni per Tanno seguente. Si ottiene, è vero, di eleggere tribuni militari (non abbiamo anzi più consoli fino al 398 a. C.), ma quelli per il 408, contro la generale aspettazione, sono i patrici C. Iulio, P. Cornelio e C. Servilio Ala. La vittoria da parte dei patrici era stata conseguita con il proporre come candidati plebei gente di nessun valore e questo artificio, invano denunziato dagli Icilì, riesce loro anche per le elezioni successive, in cui fra i tribuni militari è creato Servilio Ala, costante esempio di rettitudine costituzionale e perciò rispettato anche dai plebei. (l)
      Una nuova fase delle agitazioni interne comincia con la storia del decennale assedio di Veio. La deliberazione di allontanarsi da Roma per una guerra assidua e continua è naturalmente contrariata dalla plebe, che non può sopportare tale peso, e che cede davanti al decreto del senato che dal pubblico erario eroga la somma con cui, per la prima volta, si stipendia il militare romano. Ma anche questo rimedio non si trova poi proporzionato alle fatiche guerresche ed ai danni che ne patisce la plebe distolta, causa il continuo assedio, da ogni altra occupazione ed obbligata a sostenere sotto tende coperte di pelli il rigore della stagione invernale. Comprime le sedizioni, come dieci anni innanzi, il superbo Appio Claudio; una grave sconfitta patita nel 403 dà ragione al patricio circa l'opportunità della concordia, e provoca da parte di coloro che possedevano il censo equestre la deliberazione di mantenersi a proprie spese durante la guerra veiente. (-) Ma le sedizioni tacciono solo per un momento; i tribuni della plebe sono ormai diventati così potenti che al loro patrocinio si rivolgono persino i patrici (408 a. C.); essi osano minacciare di carcere, ove non depongano il potere, i tribuni militari Virginio e Sergio, rei di avere male diretta la guerra veiente nel 402. Alle loro minaccie si oppone al solito C. Servilio Ala, che ricorda come secondo le norme costituzionali
      (1) Liv. IV, 54-58.
      (2) Liv. IV, 60; 61; V, 1-8.
      Pais, Storia di Roma. Voi. I. - Parte II. 2


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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