Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
      drebbe ad ogni modo cercata nelle eccellenti relazioni che esistevano fra i Liparei ed i Marsigliesi, amici ed alleati di Velia e della calcidica Reggio, (l) che ogni anno oltrepassavano lo stretto non solo per recarsi in sacra ambasceria a Delfo, ma, come apprendiamo da una autentica notizia del secolo IV, per negoziare di grano e di altre derrate con i Siracusani, con gli Ateniesi e con altre città greche. ( ) Può darsi sia vero che dalla fine del secolo V i Romani abbiano onorato il lipareo Timasiteo; tuttavia non è da escludere la domanda se i discendenti di costui, che centotrentasette anni dopo, come ci viene detto, conseguirono da quelli Y immunità e la libertà, non abbiano pensato essi stessi a ricordare e ad illustrare ai signori dell'Occidente le benemerenze del loro antenato, e, per dirla con altre parole, se tutto codesto racconto del cratere d'oro non sia un fatto in parte diverso rispetto al tempo ed ai donatori. (s) Questi dubbi sono avvalorati da parecchie circostanze. E chiaro in primo luogo che l'offerta di un aureo cratere sta in relazione con il consiglio che Apollo avrebbe dato rispetto ai prodigi del lago Albano, ed è in opposizione con la versione secondo la quale un vate etrusco e la volontà di Giunone Regina permisero ai Romani di impossessarsi di Veio. Con ciò sta in stretta relazione la circostanza che, prima e dopo l'assedio gallico, si fa pure menzione dell'oro che le matrone offrono allo Stato; la prima volta lo porgono per metterne assieme la quantità necessaria a fabbricare il cratere, (4) la seconda per completare il peso necessario dell'oro pattuito con i Galli per il riscatto. (f) Abbiamo l'evidente duplicazione d'un aneddoto riferito a tempi differenti, ed una terza versione accolta da Pompeo Trogo ci insegna che questo particolare è il travisamento di un tratto della storia di Marsiglia, che compare pure in occasione della invasione gallica. Secondo questo
      (1) Cfr. la mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, I, p. 587 sg.
      (2) Demosth. adv. Zenoth. p. S83, 4, 5.
      0) Rispetto ad analoghi vanti dei Veneti di fronte ai Romani v. nel cap. sg.; rispetto a quelli degli Ateniesi, v. s. p. 599, n. 3.
      (4) Liv. V, 25, 8; Plut. Cani. 8, 3; Val. Max. V, 6, 8.
      (5) Llv. V, 50, 7; Diod. XIV, 106, 9; Val. Max. V, 6, 8.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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