Storia di Roma di Ettore Pais

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      ESAME DELLA STORIA COSTITUZIONALE.
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      consolare, fra i quali poteva essere scelto anche qualche plebeo; ma abbiamo già veduto come ciò non risponda alla realtà dei fatti. (r) Le conclusioni che ricaveremo dall'ulteriore esame dei fasti, ci mostreranno come la pretesa storia costituzionale non sia che un fantastico tessuto di conclusioni tirate da liste già falsificate dei magistrati; qui basti accennare che la tradizione a noi pervenuta è spesso in contraddizione con sè stessa. E vano infatti affermare che nei comizi i plebei miravano a conseguire l'elezione di tribuni militari anziché di consoli, perchè tanto in un caso che nell'altro ci è detto che erano scelti patrici ; ed è evidente che la tradizione con cui un Licinio per il primo nel 400 a. C. sarebbe riuscito a conseguire tale ufficio, è in palese opposizione con gli stessi fasti, i quali in base ad antica falsificazione, in quello e per l'anno seguente dànno non meno di quattro plebei accanto ad uno o a due patrici. (2) Merita poca, per non dire nessuna fede, che un plebeo Licinio, prima ancor di diventare il primo tribuno militare e di aver conseguito le alte magistrature dello Stato, fosse stato già senatore. (3) Produce strana impressione udir ricordare una legge destinata a comprimere nel 432 le ambizioni degli " homines novi, „ vale a dire per un periodo in cui i fasti ci mostrano il governo retto da un piccolo e ristretto numero di famiglie patricie, ed il colmo dell'assurdità è raggiunto ove si afferma che i fautori di tal legge furono i tribuni della plebe, i quali dall'altro canto ci sono rappresentati come acerrimi nemici della consorteria patricia e che ai plebei rimproveravano di non eleggere qualcuno dei loro. (4) Loo V. s. p. 560 sgg.; 563, n. 1; 605 sgg.
      O Per Tanno 400 a. C. i fasti, accanto ad un patricio Manlio (Manilius Liv.) e ad un Furio dànno un Licinio, un Melio, un Popilio, un Titinio; nel 399 di plebei patrici v'è il solo Veturio; ma i tribuni militari di quest'anno ricompaiono nel 396 a. C.
      (3) Liv. IV, 12, 11. Par strano che una notizia evidentemente assurda e che è in tutto degna di Licinio Macro, fonte precipua di Livio per questo libro, ossia di quell'annalista che anche in altri casi anticipava cariche appartenenti al posteriore sviluppo costituzionale, Liv. IX, 46, 3, cfr. s. p. 541, n. 1, sia stata accolta dai più insigni trattatisti del diritto pubblico romano.
      (4) Liv. IV, 25. Questa legge tribunicia è una anticipazione di quella che


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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