Storia di Roma di Ettore Pais
36 CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
stesso va detto rispetto ai fatti dell'anno 408, in cui i tribuni militari patrici ricorrono per aiuto ai tribuni della plebe, (*) i quali tribuni prima del 287 non potevano essere che semplici difensori dei diritti della plebe. (~) Va infine da se che non merita nessuna fede quanto ci č detto a proposito della legge agraria difesa al solito dai Duili, dagli Icilė, dai Menenė e da un Sextio, ossia da un pseudo antenato del primo console plebeo del 366 a. C., che tale legge avrebbe sostenuto nei dieci anni antecedenti, nei quali era stato tribuno della plebe. Cosė, verso la metā del secolo seguente ritroveremo i Duilė, i Menenė, i Petelė, ossia gli storici tribuni della plebe, i quali avrebbero di nuovo cercato sollevare le miserie della plebe o di comprimere l'ambizione degli " homines novi . In opposizione alle notizie relative alla colonizzazione regolare delle terre degli Equi sta del resto la versione secondo cui la plebe si insignorė violentemente di quelle, e che a proposito di codesta guerra, ossia verso il 414, anziché al 406 dopo la presa di Tarracina, od al principio dell'assedio di Veio, fissa la deliberazione del senato romano di stipendiare i soldati. (s)
La storia delle discordie scoppiate durante l'assedio di Veio e quella del processo contro Camillo paiono contenere qualche elemento storico, ma il racconto che di questi fatti č a noi giunto č contradittorio, ed č il risultato di diverse tradizioni tra loro male fuse. La minaccia della secessione a Veio compare diverse volte prima e dopo l'assedio gallico. Nel 395 il tribuno Sicinio, il pro-
sotto il nome di Petelio č riferita al 358 a. C. Liv. VII, 15, 12, e che forse va fissata, come diremo a suo luogo, al 314 o 313 a. C. In tutto ciō sono chiare le traccie di versioni contradittorie malamente fuse.
(1) Liv. IV, 56, 10.
(2) Intorno al carattere di questi racconti rimando a quanto fu giā osservato v. s.p. 531 sgg.; 613 sgg. Il tribuno Metilio del 402 Liv. X, 10 sqq. pare essere un pseudo antenato del tribuno Metilio latore della u lex de fullonibus, il contemporaneo ed amico del popolare censore C. Flaminio, 220 a. C., Plin. XH. XXXV, 197.
(s) Zonar. VII, 20 extr. Queste due disposizioni sono logicamente collegate nel racconto di Zonara, ed a torto quindi, mi sembra, il Boissevain, nella sua del resto eccellente edizione di Cassio Dione, in ossequio alla versione comune riferisce la seconda al 406 a, C.
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (83/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi pių antichi alla fine delle guerre puniche
Duili Icilė Menenė Sextio Duilė Menenė Petelė Equi Tarracina Veio Veio Camillo Veio Sicinio Petelio Liv Liv Metilio Liv Metilio Flaminio Plin Zonar Zonara Boissevain Cassio Dione
|