Storia di Roma di Ettore Pais

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      38 CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
      dopo, ossia nel 330 a. C., si concentra l'esercito romano destinato ad un'eventuale resistenza contro i Galli. (l) In breve, quanto si dice impedito da Camillo, è invece conseguito e concesso dallo stato romano; quanto si afferma non voluto da Sicinio, è invece richiesto da costui, e simili contradizioni e confusioni regnano pure nella storia del processo di Camillo. Lo si dice accusato causa la preda veientana da un tribuno L. Apuleio, un personaggio fantastico che, come è stato già notato, pare essere un pseudo antenato del celebre tribuno Apuleio Saturnino. (2) Ma in opposizione a tale versione, altri dicevano che l'accusatore fosse stato il questore Carvilio, e che la colpa di Camillo non fosse già stata quella di aver confiscato una parte della preda e di avere obbligato i concittadini a donare ad Apollo la decima della preda, bensì di aver tenute per sè le porte di bronzo trovate nella ricca città etrusca, ovvero di essere stato cagione dell'essere apparsi tristi prodigi. (3) In opposizione a ambedue queste versioni sta quella che egli avesse offeso la religione con il menare un superbo trionfo, nel quale sè stesso avrebbe rassomigliato al Sole ed a Giove. Nessuna di queste notizie merita di essere preferita alle rimanenti; ed è certo strano credere che si potesse fare colpa a Camillo di avere menato trionfo in modo tale poiché è nella stessa essenza e natura del trionfo romano, che il vincitore sulla quadriga assumesse per poco le forme e l'aspetto del dio che egli rappresentava, quasiché questi fosse presente al popolo romano, (4) in omaggio a quello stesso principioO Liv. Vili, 20, 4.
      (2) Hirschfeld, zur Camillus* Legende, p. 133. Si aggiunga che nel 99 a. C. peri il tiibuno della plebe P. Furio, il più fiero nemico di L. Apuleio Saturnino,
      Oros. V, 17, 10; cfr. App. b. c. I, 33.
      (3) App. Itcd. 8, 2. Occorre alla mente l'accusa fatta all'Africano minore intorno al lustrum u malum infelixque, „ Lucil. apd Gell. IV, 17, 1; Cic. de orcit. II, 66, 268; cfr. 258.
      (4) L'Hirschfeld, meni. cit. p. 130, svolgendo un pensiero dello Schwegler crede che questa versione sia sorta in età cesariana come protesta del trionfo fatto di Cesare su un carro tirato da quattro bianchi destrieri, (46 a. C., Cass. Dio. XLI1I, 14), e reputa che Plutarco, Cam. 7, abbia seguito una fonte prece-sariana ove dice che niuno prima e dopo Camillo trionfò in tale maniera.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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