Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
      della caduta dei decemviri, ed è daccapo ricordata a proposito della invasione dei Galli. Così una leggenda locale, ossia quella della vergine ardeatina suggerì in parte l'episodio di Lucrezia e poi di Ver-ginia, e notammo come il mito di costei trovi un parziale riscontro in quello della matrona di Chiusi, ed in breve come un complesso di fatti analoghi, nel fondo mitici, venga ricordato a proposito dell'arrivo di Enea, della cacciata dei re, della caduta dei decemviri e della invasione gallica. (l) Probabilmente la vittoria che gli Ardeati vantavano aver conseguita sui Galli, se a ragione o a torto non abbiamo più modo di controllare, dette occasione al formarsi della leggenda che Camillo, alla testa dei cittadini confederati, fosse giunto a Roma. A rendere sempre più validi i dubbi sul reale esilio di Camillo ad Ardea contribuisce la circostanza che, allo stesso modo che il decennale assedio di Veio fu foggiato ad imitazione di quello di Troia, così l'esilio di Camillo già dagli antichi era paragonato al ritiro di Achille nella sua tenda. Noi non sappiamo se ad es. la grande sortita, che si dice fatta dai Yeienti e che avrebbe generato la sedizione fra i Romani, fosse più o meno raccontata a somiglianza dell'attacco che i Troiani fecero dell'accampamento greco presso le navi; certo è che le parole pronunciate da Camillo nell'atto di abbandonare Roma sono una ripetizione di quelle di Achille. (-) I più antichi storici delle geste romane, che si compiacquero di rassomigliare Servio Tullio a Solone, Tarquinio il Superbo ad Ippia, Coriolano a Temistocle, (3) ebbero certo in mente un personaggio ellenico nel parlare di Camillo vincitore dei nemici, pio veneratore degli dei, rimunerato por con l'ingratudine dai propri concittadini. Se il tipo di Camillo, che, a seconda delle diverse tradizioni, è o non è in grado di pagare la multa, sia stato originariamente formato piuttosto ad imitazione di Milziade, anziché di Aristide o di Alcibiade, ovvero del siracusano Ermocrate non siamo più in grado di determinare. Certo la condanna che la plebe ro-
      (x) V. s. p. 554 sgg.
      (2) Plut. Cam. 13: sxstvos piv o5v warcsp ó 'AxiXXsóg xxX.; cfr. App. Ital. 8, 2; eùgi,isvog tvjv *A)t:XXsigv sùyVjv. Cfr. Liv. V, 4, 11.
      (3) V. s. ad es. p. 389 sg.; 592 sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Galli Lucrezia Ver-ginia Chiusi Enea Probabilmente Ardeati Galli Camillo Roma Camillo Ardea Veio Troia Camillo Achille Yeienti Romani Troiani Camillo Roma Achille Servio Tullio Solone Tarquinio Superbo Ippia Coriolano Temistocle Camillo Camillo Milziade Aristide Alcibiade Ermocrate Plut AxiXXsóg XXsigv Vjv App Cfr Liv