Storia di Roma di Ettore Pais

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      GENESI DELLA LEGGENDA DI CAMILLO,
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      rnana infligge al valoroso, ma prepotente suo duce, ricorda il peta-lismo e l'ostracismo di Siracusa e di Atene, ed il tratto caratteristico del figlio di Camillo che muore essendo già grande, ciò che non avrebbe piegato l'animo della plebe, rammenta assai da vicino l'analogo particolare del processo di Pericle. M. Furio Camillo appartiene ormai a tempi storici, il suo nome è congiunto con fatti nella sostanza autentici, perchè si possa essere autorizzati a vedere in lui un personaggio interamente fantastico del genere di Valerio Publicola, di Marco Orazio o di Iunio Bruto, i primi pseudo consoli della repubblica. Tuttavia, come per i personaggi della Magna Grecia in ordine di tempo di poco anteriori a Camillo, il mito non è ancora separato dalla storia sincera; e nel racconto delle gesta del progenitore dei Furi, lo vedremo ancor meglio nel capo seguente, vi sono elementi interamente fantastici, che appartengono al culto della divinità della quale Camillo, come dice il suo nome, è il ministro.
      Nelle redazioni recenti a noi giunte, vi sono del resto molte traccie di fatti posteriori. La storia del processo di Camillo contiene vari tratti di quello degli Scipioni, (!) e lo storico il quale per primo raccontò che Camillo, nell'atto di perdere Veio, pensò ad allontanare l'invidia degli dei dalla sua patria, aveva presente il sublime episodio di Scipione Emiliano pronunciante i noti versi dell'Iliade allorché contemplava l'incendiata Cartagine. Sarebbe oltremodo desiderabile ritrovare le traccie dei vari, e soprattutto
      (l) Ciò THirschfeld, meni. cit. p. 133, mette giustamente in rilievo rispetto alla storia della multa.
      Che un C. Furio, questore di Scipione, sia condannato nel celebre processo del 1S7 a. C., Liv, XXXVIII, 55, 5, può essere casuale riscontro di ciò che avvenne al tempo di Camillo; ma che nel 396, Tanno della presa di Veio, maestro dei cavalieri di Furio Camillo sia un P. Cornelio Scipione, non solo pare ripetizione di quanto è detto per i 350 a C., Liv. VII, 25, ma sembra riflesso delle relazioni storiche posteriori fra le due famiglie, v. ad es. Cic. d. r. p. I, 1, 171. Del resto, il processo degli Scipioni, o meglio, il tratto di Scipione che sale sul Campidoglio per rendere grazie agli dei si ritrova tanto nella storia del pseudo trionfo del console P. Servilio, a. 495 a. C., Dion. Hal. VI, 30, quanto in quella di M. Manlio Capitolino, Liv. VI, 20.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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