Storia di Roma di Ettore Pais

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      46 CAP. V. - DALLA CADUTA DEL DECEMVIRATO ETC.
      che nel 409 i Cartaginesi fecero in Sicilia, la fissi al 431 a. C.; ([) e per effetto di questa fusione di diverse redazioni cronologiche e di conseguenti duplicazioni Livio parla dell'arrivo del grano siciliano nel 433 e nel 411, e suppone che questo dono venisse la seconda volta fatto dai tiranni siciliani, (2) laddove è certo che negli anni anteriori e successivi al 411 a. C. le città greche della Sicilia erano rette a repubblica.
      Della varietà, della libertà o della incertezza con la quale infine gli annalisti romani raccontavano le gesta di questa età, porge esempio cospicuo quanto Livio narra a proposito di Artena. Dalle stesse sue dichiarazioni apprendiamo che, secondo alcuni scrittori, questa città Tanno 404 a. C. sarebbe stata conquistata a danno non dei Yolsci, bensì degli Etruschi nel territorio dei Veienti. Livio, come già notammo, crede di poter risolvere tale questione affermando che vi erano due Artene, una nel territorio dei Ceriti, e non dei Veienti, la quale sarebbe stata conquistata al tempo dei re, l'altra in quello dei Volsci, che sarebbe venuta in potere dei Romani nel 404 a. C. (3) Ma chi si sia formato un concetto chiaro del valore della pseudo storia romana per la così detta età dei re; chi consideri come le gesta dell'età regia vennero spesso create tenendo conto dei fatti posteriori del secolo IV, (4) come persino la cronologia posteriore venne arbitrariamente o inventata o messa a soqquadro,
      (1) Liv. IV, 30, 8, a. 431 a. C. : a insigni magnis rebus anno additur nihil tum ad rem Romanam pertinere visuin, quod Carthaginienses tanti liostes futuri, tum primum per seditiones Sieulorum ad partis alterius auxilium in Siciliani exercitum traiecere „. Ora la prima invasione punica a cui Livio accenna avvenne nel 480, la seconda nel 410 a. C. Si è pensato, è vero, a uno scambio fatto da Livio tra la seconda invasione punica e la prima spedizione attica del 427 a. C., ma la medicina, in questo caso, è peggiore del male. Sul che rimando al mio esame dei sincronismi.
      (2) Liv. IV, 25, 4; cfr. 52, 6: " contra ea benigne ab Sieulorum tyrannis adiuti „.
      (3) Liv. IV, 61, 6 sqq. Par chiaro ad ogni modo che con codesta presa di Artena collegasse le sue origini la gente plebea dei Servì v. Liv. ib. 10, così come con quella di Ocriculum o di Verriculum (= Verrugo?) si metteva in relazione la nascita del mitico re Servio Tulio, v. s. p. 253, n. 1.
      (4) V. s. p. 264 sgg. ; 345 sgg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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