Storia di Roma di Ettore Pais
GUERRE CONTRO GLI ETRUSCHI ED I VOLSCI.
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al Campidoglio; nel 386 a. C., in cui si parla di una prodittatura di Camillo, arde vieppiù la guerra contro i Yolsci, aiutati più o meno efficacemente dagli Ernici e dai Latini. I Yolsci si rinchiudono a Satrico, ma la città è presa con una scalata. (*) Camillo avrebbe dovuto tosto correre alla volta di Anzio, ma l'aiuto a lui richiesto dai Nepetini e dai Sutrini lo induce a muovere contro gli Etruschi, e le città di questi ultimi vengono riprese dai Romani. (•) Nel 385 contro i Yolsci, aiutati nascostamente dai Veliterni e dai Circeiensi, è nominato dittatore A. Cornelio Cosso; maestro della cavalleria è T. Quinzio Capitolino; a guerra finita si inviano due mila cittadini come coloni a Satrico. (8) Nel 383, ai Circeiensi ed ai Veliterni nello scuotere la soggezione romana, si uniscono i Lanuvini, che erano stati sino allora, cosi si dice, fra i popoli più fedeli. Con essi si collegano i Prenestini, che sono denunciati dai Tusculani, dai Gabini e dai Labicani. (4) Si combatte nel 382 contro i Veliterni aiutati dai Prenestini, che appariscono fra i più fieri nemici di Roma e che uniti ai Yolsci espugnano Satrico e trattano duramente i Romani che la difendevano. (5) È necessario chiamare alla somma della guerra il vecchio M. Furio Camillo, che con l'aiuto del figlio L. Furio supera i Yolsci. Fra i prigionieri si scopre averC) Liv. VI, 5-8.
(2) Liv. VI, 9 sq.; Plut. Cam. 35.
(3) Liv. VI, 16, 6. Diodoro, XV, 27, che non porge una sola notizia negli anni 389, 387 a. C., al 386 (secondo la sua cronologia, 378 a. C.), ha la notizia : 'Ptojialot jjlsv sii* dcxeXstcf rcevcxxojcoog ànoixoug 2ap5wv:av dcTiéaxstXav, parole che hanno dato occasione a molte e lunghe dispute. Non è mancato chi abbia pensato alla Sardegna, ad es, Clason, roem. Geschichte, I, 76 sq.; il Burger, op. cit. p. 156 sg. crede si debba leggere Tapx^vÉav, ossia Tarquini; il Niese, Gntndriss d. roem. Geschichte, 2a ed. p. 33, n. 2, pensa a Sutrium. E può darsi che questa ultima ipotesi colga nel segno. Tuttavia va presa speciale considerazione dell'opinione di coloro i quali in SapScovÉav vedono una forma corrotta per Saxptxov. La correzione non è sicura ed anche in Plutarco, Cam. 37, 5, come qui sotto notiamo, vi è confusione tra Saxpixov e Soóxptov,
(4) Liv. VI, 17; 21, 2: u Lanuvini etiam, quae fidelissima urbs fuerat, subito exorti cet. „
(5) Liv. VI, 21, 22; cfr. Plut. Cam. 37, 5, che confondendo Satrico con Sutrio la dice presa bxò ToppYjv&v.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (108/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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