Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. VI. - DALL'INVASIONE GALLICA ETC.
tradizioni diverse; secondo taluni sarebbe stato condannato dai duoviri di perduellione, i tribuni della plebe lo avrebbero gettato dal sasso Tarpeio;(l) la casa posta sul colle Capitolino dove egli abitava, sarebbe stata rasa al suolo, ed ivi, circa quarantanni più tardi, sarebbe sorto il tempio di Giunone Moneta. Venne per giunta vietato ai patrici di abitare d'ora innanzi sul Capitolino; ed i Manli, associandosi alla pubblica riprovazione, deliberarono che nessuno dei loro dovesse in seguito assumere il prenome di Marco. (-) Secondo altre notizie, Manlio Capitolino proclamatosi patrono della plebe afforzatosi nel Campidoglio avrebbe, come Appio Erdonio, sostenuto un assedio e sarebbe stato preso con quell9 inganno con cui, stando ad alcuni annali, i Romani si sarebbero innanzi impadroniti dell'aruspice di Veio. (3)
Claudio Quadrigario si leggono in Gellio, NA. XVII, 2, 14. Diodoro, XV, 85, ad a. 377 a. C. (= 385 a. C.) Varr. ha solo: sv zrj PtójjtY] MdvXiog è::tpxXó{ievog vjpavvCSt xai àvyjps&Yj. La leggenda che Manlio avrebbe aspirato alregno è più volte registrata da Cicerone, de domo, 38, 101; de r. p. il, 49; Phil. II, 87. Il vanto di Manlio, Liv. VI, 20, 7: spolia hostium caesoruin ad triginta, dona imperatorum ad quadraginta, in quibus insigne duas murales coronas, civicas octo; ad hoc servatos ex hostibus cives [produxit] inter quos C. Servilium magistrum equitum cet. n ricordano bene i vanti di Sicinio, v. s. parte I, p. 446, n. 1, che, come già dicemmo, ricompare nella figura del veterano liberato da Manlio. Le gesta di Manlio Capitolino erano del resto raccontate insieme a quelle di Sicinio anche dalla fonte di Plinio, XII. VII, 103; XVI, 14.
(1) Liv. VI, 20, 12: * sunt qui per duumviros, qui de perduellione anquire-rent, creatos auctores sint damnatum. tribuni de saxo Tarpeio deiecerunt. „ ; cfr. Gell. NA. XVII, 21, 24: 44 dampnatus capitis e saxo Tarpeio, ut M. Vario ait, praeceps datus, ut Coruelius autem Nepos scriptum reliquit, verberando necatus est. „ Intorno alle varie notizie relative a Manlio Capitolino, v. Pegregia memoria del Mommsen, nelle roem. Forschungen, II, p. 179 sgg.
(2) Liv. VI, 20, 13: * adiaectae mortuo notae sunt: publica una, quod cani domus eius fuisset, ubi nnnc aedes atque officina Monetae est, latnm ad populum est, ne quis patricius in arce aut Capitolio habitaret, gentilicia altera, quod gentis Manliae decreto cautum est, ne quis deinde M. Manlius vocaretur „. Rispetto alla casa di Manlio v. anche Ovid. fast. Vi, 185. Cicerone, de domo, 38, 101 di essa dice: " eius domimi eversam duabus lucis convestitam videtis „. Sul decreto della gente Manlia iutorno al pronome Marco v. anche Phil. I, 13, 32.
(3) Zonar. VII, 24 (cfr. Cass. Dio, fr. 26 Boiss. p. 82?); cfr. s. p. 25. Secondo la versione liviana, VI, 14, 10, il nucleo del patrimonio di M. Manlio è costituito da un tf fundum in Veienti, „ e naturalmente ciò ci fa pensare anche
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (117/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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